GLI ULTIMI SARANNO: Carcere di Arienzo (feat. GATOS DO MAR): “Cristo”

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Ad Arienzo cè un presidio d’arte

E grazie alla passione di Anna Carfora

E al lavoro attento di tutti i componenti di questa comunità…

Gli attori sono travolgenti

“Ci sono momenti in cui un artista diventa spettatore, pur restando sul palco.

Ho guardato i loro volti.
Come erano da bambini?
Quale reato hanno commesso?
Da quanti anni stanno “dentro”?
Ho stretto la mano di un assassino?
O di uno stupratore?
Per entrare in carcere maschile, più o meno devi indossare un burka.
Come mi guarderanno?
Sono in pericolo?
Poi parla Ciro, 18 anni.
Credo che probabilmente si tratti di uno scippatore, poca roba, troppo dolce, ingenuo…
E invece mi dicono sia il più pericoloso in carcere!
Ok…
Ciro desidera una moglie e un figlio.
Dice che questo sia il suo desiderio più grande!
Ad un certo punto ho cercato un orologio.
Avevo perso l’orientamento…
Che ore sono?
E se succede qualcosa chi mi avvisa?
Sono senza cellulare…
Senza orologio…
Senza borsa…
E io?
Io mi sono perdonata?
O voglio continuare ad essere prigioniera?
Ho perdonato lo stupratore?
L’assassino?
Il rapinatore?
Loro riusciranno a perdonarsi?
Per ora non siamo io e loro.
Per ora siamo tutti “dentro”.”

Annalisa Madonna

( cantante dei GATOS DO MAR )

al carcere femminile di Pozzuoli siamo stati assieme a quattro angeli di carne sangue e piume

“Una schiena squarcio’ la tela . Entro’ in punta di piedi in un anima circoncisa da un filo di lana .
Dove sono le donne ?Dove gli uomini? Dobbiamo stare in un carcere per essere umani? Per sospendere ogni giudizio e per essere semplicemente insieme ? Per azzerare i titoli e le categorie? Forse si … È così ci prendiamo cura l’ un l’ altro dei bambini che siamo stati ,di quelli che nascosti da pelli adulte ,sotto sotto piangono ancora ,e di chi sorride come solo i bambini sanno fare . Sient sie’ ,o’ sole jesce senza paura …
“Ritrovarsi ancora dove incontro non è che ascolto ” ,finché siamo su questa terra e non ancora trasformati, tutto è possibile e niente è così perché così deve essere…. siamo tutti frammenti dello stesso sorriso”

Federica palo ( direttrice didattica, Delirio Creativo )

Grazie al lavoro di Angela Cicala abbiamo incontratoto cinque attrici che ci hanno insegnato tanto

Questo canto è il canto di chi non ha voce

“Giovanna mi ha abbracciata tre volte.
Per nessuna delle tre ho pensato che col mio corpo stavo toccando le sue bruciature.
Rosa non la conoscerò mai
Non saprò mai se era alta, grassa, mora o bionda.
So che mi ha raccontato la notte meglio della luna, come se ci osservasse tutti dall’alto.
Teresa mi ha ascoltato.
È una mamma.
Le ho detto che sono prigioniera della mia femminilità, che avrei voluto anche io dei figli, che non sono mai stata grata dei doni che ho ricevuto.
Lei mi ha detto che la mia missione d’artista è la mia maternità, che quando esce da lì ( tra 15 anni) farà di ogni momento un’opportunità di rivincita per lei e per i suoi figli.
Maria ha una stretta di mano così forte che ho pensato mi sarei piegata in due.
E invece a cadere è stata lei, tanta era l’emozione!
Claudia non ha detto una parola.
Anna dice di essere un topo da biblioteca e in effetti è uno scricciolo tenerissimo!
Ci accordiamo con le loro letture.
Siamo quasi pronti.
Arrivano tutte le altre carcerate.
Una di loro aveva fatto uno scherzo…
“C’è Valentina Stella!”
Ma dopo la prima canzone non hanno avuto problemi ad accogliere anche noi 4.
4 donne.
Donne come loro.
Il resto è stato musica.
Grazie.”

Annalisa Madonna

“Pensiero, Così difficile spiegare quello che è successo al carcere femminile di Pozzuoli,ho visto una donna danzare così leggera e contenta a tempo di musica.
nessuno nasce cattivo però tutti lo possiamo diventare, quando il nostro destino diventa solo un rifiuto, è difficile da capire come uscirne, non c’è giustificazione nell’errore commesso però è possibile offrire una strada che sia diversa da quella forma mentale costruita , una bella cosa ha detto un educatrice in privato raccontandosi, l’importanza della sincerità come base del rapporto umano reciproco , la sincerità come condizione alla fiducia reciproca senza fini personali,
la negazione di un problema è solo un principio di forza, fondamento all’odio.
La sincerità per trovare un vero sostegno al cambiamento.
Creare un processo di coinvolgimento del vivere il tempo restante, per cercare la speranza di se stessi assieme a chi ci ama e ci rispetta veramente”

Francesco Maria Coraggio, assistente alla regia/video

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