Ha confessato l’uomo fermato per l’assassinio della 29enne uccisa in Salento

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AGI – È stato fermato vicino alla stazione di Otranto (Lecce) Salvatore Carfora, originario di Napoli, che ieri sera ha ucciso Sonia Di Maggio, 29 anni, di Rimini. L’uomo, che ha confessato di avere commesso il delitto, era uscito dall’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa lo scorso 19 giugno.

Canfora, 39 anni, di Torre Annunziata (Napoli) non aveva accettato la fine della storia sentimentale con la vittima e l’aveva raggiunta nel Salento, dove la ragazza era ospite dal suo nuovo fidanzato. Quando i poliziotti l’hanno fermato, Canfora indossava gli stessi abiti di ieri sera e aveva con sé uno zainetto

La polizia è risalita a lui sin da subito grazie alle testimonianze raccolte sul luogo dell’assassinio. Dopo un interrogatorio in commissariato si sta ora cercando l’arma del delitto. Carfora ha detto di averla gettata ma finora le ricerche sono state infruttuose. 

Il fatto è avvenuto a Specchia Gallone, minuscola frazione di Minervino di Lecce. Una lite furibonda in strada, poi i fendenti alla nuca. Lui è fuggito a piedi, lei si è accasciata a terra, respirava ancora quando alcuni passanti l’hanno notata in una pozza di sangue e hanno chiamato 113 e 118. All’arrivo dei sanitari per Sonia non c’era più nulla da fare.

Carfora, senza fissa dimora, in passato aveva avuto una relazione con Sonia di Maggio; le loro foto da innamorati sono tra i ricordi della ragazza, sui profili social. L’uomo aveva dei precedenti: nel 2011 aveva accoltellato un parcheggiatore abusivo con cui lavorava a Torre Annunziata ed era stato arrestato. Sonia Di Maggio era arrivata nel Salento da Rimini per inseguire un nuovo amore e una nuova vita.

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