La premier nella conferenza stampa fiume fa annunci e rivendica successi. Quando interrompe per andare in bagno, dice: «Sto a morì, regà»
Pensieri scabrosi.
Ma quanto mancherà alla fine?
E lei, scusa, dov’è andata?
Sfrigolano le sinapsi dei cronisti in questa conferenza stampa fuori liturgia, posticipata due volte l’anno scorso e che adesso, qui nell’aula dei Gruppi parlamentari, va avanti ormai già da oltre tre ore, forse è cominciata alle undici e dieci, forse dopo, alcuni di noi sono perfettamente bolliti e, una domanda e una risposta dopo l’altra, sotto la luce ipnotica dei neon, hanno perso la cognizione del tempo e della scena, da dove lei, la premier Giorgia Meloni, s’è intanto assentata per andare al bagno: «… Sto a morì, regà».
Botta di empatia assoluta. Slang romanesco e complicità. Melonismo da comizio in purezza. Compresa la corsetta con cui s’è allontana, signora mia, un attimo e torno (bella mossa, pensa Patrizia Scurti, seduta in prima fila, mentre annuisce compiaciuta, lei che della premier è amica fidata e temuta segretaria, portavoce e consigliera, confidente e guardia del corpo, psicologa e ambasciatrice, ombra e ombrello).
Giacca color crema e camicia bianca, capelli biondi e freschi di parrucchiere, quattro sorsi d’acqua in tutto, il microfono spesso impugnato stretto, la Meloni affronta con la stampa un match molto atteso e molto insidioso, e utilizza registri svariati, rovistando in un…
Author: Fabrizio Roncone
Data : 2024-01-04 21:15:10
Dominio: www.corriere.it
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