La corsa del leader a rappresentare la protesta
I trattori sono il nuovo stress test. Giorgia Meloni, al suo rientro dal Giappone, ha trovato più fibrillazioni di quelle con cui era partita. Con Matteo Salvini, segretario leghista, nonché vicepremier, che forse riuscirà a bruciare sul tempo i colleghi di governo che, quanto meno dall’inizio della marcia verso Roma, non hanno ancora discusso faccia a faccia con i manifestanti: «Sono pronto a incontrare gli agricoltori in Abruzzo», ha detto il ministro, che aveva già in agenda la presentazione dei candidati alle regionali abruzzesi all’Aquila.
L’attivismo leghista sul tema agricolo, mondo da sempre al centro delle attenzioni del partito, continua però a creare frizioni. Contrariamente a quanto molti si aspettavano, ieri non è arrivato in commissione alla Camera l’emendamento governativo al decreto Milleproroghe sul mantenimento dell’esenzione Irpef per gli agricoltori. Mentre scoppiava il caso del Frecciarossa per Sanremo su cui Salvini ha fatto confezionare una nota di fuoco.
Ma sui trattori, nessuno vuole apparire secondo. Tanto che ieri mattina, il sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra ha dovuto chiedere la sospensione della seduta per «i tanti ordini del giorno» presentati riguardo al riconoscimento dell’agricoltore come «custode dell’ambiente» e a istituire la «Giornata nazionale dell’agricoltura». Proposta poi approvata: in luglio aveva già avuto il…
Author: Marco Cremonesi
Data : 2024-02-08 06:14:14
Dominio: www.corriere.it
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