Il Comune di Foggia è stato affidato a una commissione straordinaria perché sono state accertate infiltrazioni mafiose. Si tratta del secondo capoluogo di provincia a subire il pesante provvedimento, proposto dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, dopo Reggio Calabria nell’ottobre 2012. La decisione presa dal Consiglio dei ministri scaturisce dalla relazione prodotta dalla commissione di accesso agli atti che lo scorso marzo si era insediata negli uffici comunali, all’epoca guidati dal leghista Franco Landella, poi finito agli arresti domiciliari.
Di fatto, quindi il Comune di Foggia era già stato commissariato per le dimissioni di Landella – poi colpito dalla misura cautelare – e il Consiglio comunale sciolto. Il lavoro dei commissari era però proseguito e, stando a quanto da loro accertato, personaggi legati ai clan della Società Foggiana nel recente passato erano riusciti a condizionare le scelte e il lavoro dell’amministrazione comunale.
I cittadini sarebbero dovuti tornare al voto nella tornata del 3-4 ottobre, ma il provvedimento assunto oggi dal Consiglio dei ministri provocherà un commissariamento molto più lungo, almeno 18 mesi. La decisione ratificata dal governo mette un punto alla stagione di inchieste antimafia e anticorruzione che la Dda di Bari e la procura di Foggia.
Indagini portate a termine negli ultimi anni ricostruendo un quadro di commistione tra ambienti di governo della città e personaggi legati alla Società Foggiana, una delle mafie più spietate in questo momento storico, che negli anni è diventata ‘invasiva’ nel tessuto economico della città tra estorsioni e tentativo di infiltrarsi negli appalti pubblici.
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