Il disperato tentativo di salvare gli operai in una miniera d’oro della Cina

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AGI – Il salvataggio dei minatori intrappolati da 12 giorni a 600 metri di profondità nella miniera d’oro nella quale stavano lavorando in Cina, nella provincia orientale dello Shandong, potrebbe richiedere almeno altre due settimane. È la stima dei soccorritori, secondo quanto riferisce la stampa cinese, e si tratta del tempo necessario per riuscire a perforare la durissima roccia fino a raggiungere il luogo in cui si trovano i sopravvissuti, creando un passaggio largo abbastanza per consentirne la risalita.

Con una speciale punta del diametro di oltre 70 cm, si sono già perforati circa 18 metri ma secondo gli esperti poco oltre la metà del percorso ci sarebbe un “blocco” di pietre, tubi e cavi, creatosi al momento dell’esplosione, che rallenterà ulteriormente i lavori di scavo.

Quando è successo l’incidente, in miniera si trovavano 22 minatori. Una decina è sicuramente ancora viva e riesce a comunicare con i soccorritori attraverso i piccoli tunnel che sono stati scavati per passare con cibo, coperte e telefoni. Un undicesimo che si trovava con loro è morto per le ferite riportate, un dodicesimo si trova isolato in un altro luogo, senza poter comunicare, e degli altri 10 non si hanno notizie.

Negli ultimi giorni i minatori hanno ricevuto hanno ricevuto porridge, acqua calda, coperte e materiali isolanti. “La cosa importante nell’assicurare la nutrizione è considerare quanto tempo sono rimasti sottoterra e, con tempo e risorse limitate, dobbiamo capire i loro bisogni per assicurarci che si riprendano il prima possibile dagli squilibri intestinali e nutrizionali, dopo un’assenza di cibo per un periodo di tempo così lungo”, ha dichiarato alle telecamere dell’emittente televisiva statale Chian Central Television, Song Xicheng, vice direttore delle squadre di soccorritori sul campo. 

Oltre a soccorritori e medici, si trovano sul posto anche nutrizionisti, neurochirughi e psicologi.

Per il soccorso sono mobilitate 629 persone divise in 17 squadre e oltre 400 macchinari. È intanto in corso un’indagine sulle responsabilità del ritardo con cui è stato lanciato l’allarme al momento dell’incidente: diverse persone sono già state arrestate.

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