Il provvedimento che converte in legge il decreto 23 luglio 2021 dovrebbe avvenire a momenti. Salvini: «Nostro via libera condizionato a tamponi salivari gratuiti e sospensione cartelle esattoriali». Il premier: presto un ulteriore allargamento
Nello stesso giorno in cui il consiglio dei ministri dà il via libera ad una nuova estensione dell’obbligo di green pass, la Lega si dice pronta a votare sì alla conversione in legge del primo decreto che introduce la certificazione verde, quello del 23 luglio scorso entrato in vigore il 6 agosto. In sostanza quello che ha introdotto l’obbligo del pass per gli eventi, per i ristoranti al chiuso e per i viaggi a partire dal primo settembre. La conferma, dopo l’anticipazione delle agenzie di stampa, è arrivata dallo stesso Matteo Salvini che, parlando con i cronisti, ha dato la disponibilità del Carroccio condizionandola però all’accoglimento di alcune richieste, come i tamponi salivari gratuiti (che permetterebbero di ottenere il documento al pari dell’immunizzazione o dei tamponi antigenici tradizionali) e la rottamazione delle cartelle Equitalia.
Il decreto varato da Palazzo Chigi estende l’obbigo di certificazione al personale esterno della scuola e dell’università e ai lavoratori delle residenze sanitarie per anziani. Si tratta però solo di una nuova tappa di un percorso che porterà via via ad ulteriori restrizioni. Draghi, secondo quanto riferito dalle agenzie, avrebbe annunciato un intervento più ampio «a breve», suscitando però un dibattito tra i ministri delle diverse forze politiche. Resta in ogni caso la disponibilità della Lega a dare il via libera al primo provvedimento, di fatto al riconoscimento del green pass come strumento necessario.
La svolta è arrivata dopo giorni di tensione in seno alla maggioranza di governo, con il Carroccio contrario all’estensione dell’obbligo di green pass a categorie come i dipendenti pubblici, i lavoratori di bar, ristoranti, palestre e piscine. Dopo la mediazione del presidente del Consiglio Mario Draghi — passata anche attraverso il rinvio della cabina di regia, originariamente prevista oggi — si sarebbe però arrivati a un punto d’incontro. Il voto è previsto a momenti, mentre le richieste della Lega saranno accolte in tempi successivi, all’interno dei prossimi decreti, con la garanzia — appunto — dell’impegno preso in prima persona dal capo del governo.
Un ulteriore segnale di ammorbidimento lo aveva dato lo stesso Salvini ieri sera quando, partecipando ad un’iniziativa elettorale, aveva annunciato pubblicamente, seppure a mo’ di battuta («così posso togliere la mascherina», di aver fatto la seconda dose di vaccino, come a sottolineare che le prese di posizione sulla certificazione verde non sono per la Lega pregiudiziali alla campagna vaccinale in corso.
Il leader del M5S, l’ex premier Giuseppe Conte, però sempre oggi torna a pungere l’alleato: «I vertici della Lega chiariscano la loro posizione sulla campagna sanitaria e la campagna vaccinale. Si sono assunti una responsabilità appoggiando questo governo e devon o dire agli italiani quali sono le loro posizioni che cambiano ogni giorno». Conte, parlando a margine della visita al salone del mobile di Milano, ha anche spiegato che «il green pass in questo momento è lo strumento più utile», ma ha frenato sull’obbligo vaccinale che il premier Draghi ha evocato nei giorni scorsi come possibilità: «Per ora mi sembra non sia necessario, più avanti valuteremo. È una prospettiva che non escludo e ho sempre parlato di extrema ratio».
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9 settembre 2021 (modifica il 9 settembre 2021 | 13:32)
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