I segni dello scontro
Ma come facciamo a sapere che Ngc 3256 si è formata da uno scontro fra altre due galassie? Le prove di questo passato burrascoso, spiega l’Esa (European Space Agency), sono i lunghi “riccioli” di polvere che si estendono dal centro della galassia verso l’esterno, e, come dicevamo, la presenza delle giovani stelle fotografate dal Jwst, formatesi dal violento scontro. In realtà, precisa ancora Esa, una collisione fra galassie non è, come ci si potrebbe immaginare, esattamente simile a un’esplosione. Immaginiamo la nostra galassia, la Via Lattea, con le stelle e i pianeti che la compongo: anche per chi non si occupa di astronomia è intuitivo comprendere che le distanze che dividono un corpo celeste dall’altro sono enormi. Infatti, nell’incontro fra due galassie le stelle appartenenti all’una penetrano negli spazi vuoti dell’altra, e viceversa. Contemporaneamente, i gas e le polveri dei due giganti iniziano ad interagire, dando vita ai nuovi corpi celesti fotografati, in questo caso, dal Jwst.
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di Sara Carmignani www.wired.it 2023-07-05 15:02:23 ,