A settembre l’udienza a Palermo come tribuna politica del programma. E due giorni dopo l’obiettivo di un raduno di partito «memorabile»
La «settimana di passione». La chiama così qualche leghista ormai spezzato dalle temperature torride e dalle fatiche di una campagna elettorale inattesa e martellata dal solleone. Inizierà il 16 settembre, 9 giorni esatti prima delle Politiche 2022.
Matteo Salvini quel giorno sarà a Palermo per il processo nato dai fatti della nave Open Arms
. L’udienza già di per sé potrebbe avere un buon rimbombo mediatico in considerazione dei testimoni che saranno chiamati a deporre: gli ex ministri Elisabetta Trenta (Difesa) e soprattutto Danilo Toninelli (Infrastrutture e Trasporti), che già all’epoca del primo governo gialloverde era arci nemico, ricambiato, di Matteo Salvini. E dunque, un’udienza che si annuncia interessante anche per il fatto che la difesa del segretario del Carroccio punta a coinvolgere nel processo vari ministri di allora, a suggello del fatto che l’iniziativa di trattenere i migranti sulla nave fosse una decisione condivisa dal governo Conte I. Una tesi che, se confermata, per il capo leghista equivarrebbe a una medaglia sul campo.
Insomma, a meno di dieci giorni dalle elezioni, un processo per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio può diventare un apprezzato trampolino elettorale, l’occasione per ribadire chiaro e forte tutto il programma sull’immigrazione della Lega, ma anche per suggerire una rilettura della storia del primo governo Conte. E così, l’udienza si trasformerà in tribuna politica, con molti colonnelli leghisti intorno al tribunale — anzi, probabilmente intorno all’aula bunker — per rilanciare il messaggio tante volte ripetuto: «Matteo — è il refrain — dovrebbe ricevere una medaglia e invece è alla sbarra nella stessa aula in cui si processano i mafiosi». Con lui, certamente la sua avvocata Giulia Bongiorno, peraltro già da sola efficacissima nel rappresentare il punto di vista del suo segretario, ma probabilmente altri maggiorenti leghisti anche locali: l’anticipo delle Regionali siciliane
sarà un motivo di più per essere presenti. In realtà, nemmeno è la prima volta che Salvini sceglie di trasformare un’udienza in un fatto politico: era già accaduto a Catania il 3 ottobre 2020.
Soltanto due giorni per tirare il fiato, ed eccoti Pontida. Era dal 2019 che non si svolgeva, vuoi per il Covid, vuoi per i dubbi sulla celebrazione di un appuntamento dal sapore così nordista in un contesto completamente cambiato. E invece, una cosa è certa: Salvini ha messo alla frusta i suoi in tutta Italia, la parola d’ordine è che il raduno dovrà essere «memorabile». Convocato già da alcuni mesi senza escludere che potesse essere il teatro dello strappo con il governo Draghi, oggi che ci ha pensato qualcun altro e le elezioni sono esattamente la domenica successiva, il raduno di Pontida dovrà essere la rappresentazione scenografica dell’orgoglio leghista («Voglio arrivarci con i militanti orgogliosi di esserci» ha detto Salvini già il mese scorso) e anche la tribuna in cui interpretare i mesi che verranno, da probabile partito di governo. Seppellendo una volta per tutte le ricorrenti tentazioni verso il ritorno alle piccole patrie e alla Padania, lì dove praticamente era nata.
Infine, l’appuntamento oggi meno definito. Quello di una grande manifestazione di piazza a Roma, negli ultimi giorni di campagna elettorale. L’aspirazione leghista è che quello da loro organizzato possa diventare il gran finale di tutta la coalizione. L’ambizione si manifesta nelle location di cui si sta parlando: piazza San Giovanni oppure, più probabilmente, piazza del Popolo che per la Lega, dopo le manifestazioni del 2015 e del 2018, è quasi un classico.
6 agosto 2022 (modifica il 6 agosto 2022 | 23:22)
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Marco Cremonesi , 2022-08-06 21:22:43 ,