lo dico al corriere
Mezzogiorno, 15 maggio 2021 – 08:40
Le lettere al Corrmezz, risponde il direttore Enzo d’Errico
Caro direttore, quali sono le priorit che dovrebbe affrontare chi andr a governare Napoli? Io penso alle cose pratiche, alla galleria della Vittoria chiusa, alle strade disseminate di buche, alla mancanza di parcheggi, ai trasporti che sono insufficienti. Il tutto appesantito dal Covid. Ci vuole un politico di professione per affrontare tutto questo o solo una persona capace?Roberto Fornelli (Napoli)
Caro signor Fornelli, per fare il sindaco di Napoli occorre soprattutto coraggio. Dote che i partiti hanno smarrito da tempo. Basta osservare il desolante scenario che abbiamo sotto gli occhi: un centrosinistra che da mesi sta bruciando tre risorse importanti della citt (Fico, Manfredi e Amendola) sull’altare delle proprie indecisioni e un centrodestra che si accoda supinamente alle convenienze personali di Catello Maresca, un magistrato che – a dispetto delle pi elementari norme di trasparenza – continua ad esercitare le proprie funzioni nel distretto in cui probabilmente si candider, oltre a condurre una campagna elettorale che definire mascherata ormai un eufemismo. Gli unici ad averci messo la faccia, per il momento, sono Antonio Bassolino, Sergio D’Angelo e Alessandra Clemente. E nessuno di loro, fatte salve le diversit, rappresenta gli schieramenti tradizionali. Soltanto il nome di Sergio Rastrelli reca in calce il simbolo di Fratelli d’Italia ma temo che sia destinato a sparire appena si entrer nel vivo. Perfino la tanto strombazzata societ civile, con i Ricostituenti e Napoli Per (do you remember?), appassita dopo il primo sboccio. Ci restano in dote le variegate liste made in De Luca, eredi del peggior trasformismo meridionale. Senza coraggio e senza uno straccio di visione, dove vuole che si vada? La verit che di Napoli, a questi partiti, interessa poco o nulla: soltanto un luogo utile alla compensazione dei loro equilibri interni e alla conservazione degli assetti di potere. Il resto silenzio. La nostra citt, preda di una classe dirigente pre-moderna, si rifugiata in una dimensione rivendicazionista (neo-norbonica o, peggio ancora, scarfoglista) che l’ha spinta ai margini del dibattito nazionale. Un sindaco, chiaro, dovrebbe ricominciare dalla manutenzione delle strade e dei trasporti. Ma, allo stesso tempo, dovrebbe restituire ai napoletani un’identit culturale adeguata al terzo millennio. Mentre qui siamo tornati a Franceschiello. Enzo d’Errico
15 maggio 2021 | 08:40
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