Grazie alle osservazioni satellitari, gli scienziati hanno individuato per la prima volta un’importante perdita di metano da un impianto offshore. La scoperta rappresenta un altro passo avanti nell’arsenale tecnologico che consente di identificare nello spazio le fonti dei pennacchi di gas che fuoriescono dall’industria dei combustibili fossili.
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), il settore dei combustibili fossili ha emesso quasi 120 milioni di tonnellate di metano nel 2020, quasi un terzo delle emissioni derivanti dall’attività umana, e si stima che la fuoriuscita di questo gas dannoso per il clima potrebbe essere facilmente evitata.
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Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Environmental Science and Technology Letters, ha identificato per la prima volta un pennacchio proveniente da una piattaforma di produzione di petrolio e gas nel Golfo del Messico che ha rilasciato circa 40.000 tonnellate in 17 giorni. La piattaforma, vicino a Campeche, nel Messico meridionale, è una delle più grandi del Paese.
“I nostri risultati mostrano come i satelliti possano rilevare le scie di metano dalle infrastrutture offshore”, ha commentato in un comunicato uno degli autori, Luis Guanter, dell’Università Politecnica di Valencia, in Spagna. “Questo apre la strada al monitoraggio sistematico delle emissioni industriali delle piattaforme offshore”, aggiunge.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-06-13 09:17:02 ,
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Il post dal titolo: In Messico rilevata una fuga di metano da un impianto offshore scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-06-13 09:17:02 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue