L’avevamo vista coperta di sangue, il volto ferito dopo lo scontro con una telecamera, sconvolto in una smorfia che non poteva non stringere lo stomaco. Ma non a tutti, evidentemente. Perché la guardalinee spagnola Guadalupe Porras è diventata oggetto di volgari insulti sessisti.
Insulti sessisti alla guardalinee: “Torna in cucina”
“Torna in cucina”. In tanti, vedendo quelle immagini, hanno reagito così: insultando Porras. La guardalinee uscita infortunata domenica durante Betis-Athletic Bilbao non ha suscitato solo reazioni di conforto e di vicinanza. Ma anche attacchi legati al suo sesso. Quasi scontato che, chi ha colto l’occasione per mostrare il proprio maschilismo tossico, l’abbia fatto collezionando strafalcioni grammaticali e lessicali. Peggio però le offese a mezzo social di cui l’assistente arbitrale è stata bersaglio e che suonavano (emendate degli errori) più o meno così: “Se fosse rimasta a pulire la casa non le sarebbe successo niente”, oppure “non è roba per donne”, “resta a casa a fare la sfoglia” e “tanto per rimarcare che uomini e donne non sono uguali”. Più i soliti legati alla cucina: “Ora torna a cucinare qualcosa ai bambini” o “se fosse rimasta in cucina al massimo si sarebbe tagliata un dito”. Fino al peggiore, forse: “Basta arbitre”.
Il tremendo scontro tra il cameraman e la guardalinee, che esce dal campo col volto insanguinato
La replica delle calciatrici: “Siete tristi e ignoranti”
Insomma, una galleria degli orrori. Raccontarla serve almeno a porre l’accento sull’ennesima manifestazione tossica e su come, invece, sia necessario normalizzare un ruolo che a qualcuno sembrerà nuovo, ma che invece in campo i calciatori e i dirigenti hanno accolto senza fare alcuna distinzione. Tra le prime a denunciare quanto letto, Cristiana Girelli, neo capitano della Nazionale italiana dopo l’addio di Sara Gama: “E io ancora fiduciosa in un cambiamento nella cultura del calcio italiano. Siete sempre più tristi e ignoranti”. E anche Elena Linari e Valentina Giacinti, sue compagne, hanno speso parole dure ripostando quegli insulti sessisti: “Continueremo a essere avvocate, presidenti, dottoresse, calciatrici. E sì, anche arbitre: che vi piaccia o meno”. Fino a Barbara Bonansea, che ha posto l’accento su come in torto fosse la telecamera, non lei che fa la guardalinee, chiosando: “Siete molto tristi”.