«Io lavoro per l’unità, ma c’è chi lo vuole diviso»- Corriere.it

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di Cesare Zapperi, inviato a Erba (Como)

Le accuse del segretario della Lega: «Tutti continuano a dire che bisogna fare fronte comune ma poi Forza Italia va di qua (Ppe) e Fratelli d’Italia di là (Conservatori)». E glissa su Berlusconi al Quirinale

«Io lavoro in Italia e in Europa per un centrodestra unito, ma c’è chi lo vuole diviso». Matteo Salvini preferisce non fare nomi. Meglio lasciare l’allusione nell’aria perché sa che la sua critica vale sia sul fronte interno (elezione per l’inquilino del Quirinale) che su quello continentale (costruzione di un gruppo unico delle destre). Su quest’ultimo, dietro insistenza il segretario della Lega, ai margini di «Next generation You» promosso dall’europarlamentare Isabella Tovaglieri per i giovani del Carroccio, si sbottona un po’ di più: «Tutti continuano a dire che bisogna fare fronte comune — spiega al Corriere — ma poi Forza Italia va di qua (Ppe) e Fratelli d’Italia di là (Conservatori). Non sono andato a Varsavia (dove è in corso un vertice dei partiti sovranisti, ndr) perché le chiacchiere inutili non mi interessano».

E d’altra parte nemmeno la strada che porta all’elezione del nuovo presidente della Repubblica sembra agevole per un centrodestra che nei numeri è in vantaggio rispetto agli avversari. La candidatura per il Colle di
Silvio Berlusconi
a giorni alterni unisce e divide. Richiesto di una valutazione sulle chances del leader di Forza Italia, Salvini sfodera una mezza smorfia che dice quanto sia un’opzione complicata. Meglio, allora, fare fuoco di sbarramento. «Ce la metteremo tutta per arrivare a eleggere un presidente della Repubblica realmente equilibrato e di garanzia, senza la tessera del Pd in tasca — sottolinea —. Perché non è possibile che il presidente della Repubblica venga sempre da sinistra».

Il segretario leghista torna a rivendicare la forza del centrodestra: «Se stiamo le elezioni politiche le vinciamo e governiamo il Paese per dieci anni». Ma quando si tornerà alle urne? La risposta arriva indirettamente quando Salvini invita a riflettere su una coincidenza che per il Carroccio si presenta intrigante. «Nel 2023 le elezioni — spiega Salvini — si terranno lo stesso giorno delle Regionali in Lombardia» (e arriva anche la solidarietà al governatore Attilio Fontana, rinviato a giudizio). Ergo, qualunque cosa succeda a febbraio, la legislatura è destinata a durare fino al suo epilogo naturale.

All’appuntamento partecipano anche i ministri Giancarlo Giorgetti e Massimo Garavaglia, ma entrambi si concentrano su temi specifici ed evitano di parlare di politica. Al responsabile dello Sviluppo economico, protagonista nei mesi scorsi di distinguo e prese di posizioni critiche, ha riservato una frecciata il segretario quando, parlando ai giovani presenti, li ha invitati a «non scoraggiarsi, a non disamorarsi se non prevalgono le proprie idee, a non inc…. Bisogna avere pazienza, vero Giancarlo?».

L’ultima battuta è per il governo Draghi e la
manovra economica
: «Sono contento di quello che la Lega sta ottenendo dal governo in queste settimane: 8 miliardi di taglio di tasse per tutti, 300 milioni in più per il taglio delle bollette di luce e gas. Ma su queste si poteva fare di più».

4 dicembre 2021 (modifica il 4 dicembre 2021 | 22:00)



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Cesare Zapperi, inviato a Erba (Como) , 2021-12-04 21:00:45
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