Jeff Bezos volerà nello spazio con la sua navetta New Shepard

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Jeff Bezos sarà il primo multimiliardario ad andare nello spazio, o quasi, il 20 luglio prossimo, assieme al fratello Marc e a una altra persona, ancora non individuata, che avrà vinto l’asta per il terzo posto, attualmente arrivata alla bella cifra di 2,8 milioni, sempre dollari. Il nome lo sapremo il 13 giugno, dato che il 12 finisce l’asta e con questi tre viaggeranno 3, fra ingegneri e pilota, della compagnia spaziale.

Come tutti i miliardari che si rispettino Bezos il volo lo farà con la sua personale compagnia spaziale, Blue Origin, che ha ampiamente oramai collaudato la navetta New Shepard. Di fatto, con questo viaggio inizia anche l’era del turismo spaziale nello stesso giorno dello sbarco sulla Luna, 52 anni fa. Era nell’aria e parecchi si chiedevano, un mese fa quando anche noi ne scrivemmo, chi avrebbe usufruito dei tre posti liberi nella navetta spaziale quando fu annunciato il primo volo umano e turistico della compagnia, dopo i numerosi test. Diciamo subito che Bezos, nel suo stile che sa un po’ di understatement, esattamente contrario al vulcanico Elon Musk, non andrà sulla Luna o attorno alla Terra o altro, ma molto più semplicemente decollerà in verticale, arriverà sui 100 chilometri dal suolo, dove per convenzione inizia lo spazio vero e proprio, e poi via, in caduta libera con la sola navicella come la mela che cadde in testa a Newton nella leggenda. Negli ultimi chilometri la New Shepard verrà frenata da potenti paracaduti.

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Il sistema di volo spaziale suborbitale New Shepard

Il sistema di volo spaziale suborbitale New Shepard

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Il bello è che durante la discesa, per una mezz’ora, i 6 passeggeri, una volta slegatisi dalle loro comode cuccette-sedili, sperimenteranno un’apparente assenza di gravità e potranno volteggiare nella cabina come gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale. Salvo disturbi dovuti al sistema vestibolare che sovrintende all’equilibrio e orientamento, sarà effettivamente un’esperienza meravigliosa.

Su Twitter il patron di Amazon ha candidamente dichiarato che sogna questo momento da quando era un bambino di cinque anni, e c’è da credere che sia un sogno ricorrente se oggi, arrivato alla mezz’età, si impegna in un viaggio del genere, cui auguriamo la miglior fortuna. Se infatti si tratta di soli 100 chilometri in una navicella molto sicura, c’è sempre di mezzo un razzo vettore, che è poi sostanzialmente un grande tubo pieno di carburante per far funzionare i motori che danno la spinta, e ne devono dare tanta anche solo per arrivare a soli 100 chilometri di altezza.

Jeff Bezos, l’uomo più ricco del mondo, accreditato per oltre 180 miliardi di dollari di patrimonio anche dopo il disastroso, economicamente, divorzio dalla moglie lo scorso anno, che ha reso la ex coniuge una delle donne più ricche d’America, è appena diventato anche ex amministratore delegato della impresa da lui costruita in soli 30 anni, e si è fatto un po’ da parte. Partito come rivenditori di libri di successo, nel classico garage delle leggende americane di Silicon Valley, tutte vere peraltro, ha messo in piedi un impero che va ben oltre la vendita on line di ogni tipo di merce e si allunga in campi dove sta il vero profitto di Amazon, quali l’affitto di server scalabili e il cloud. E ora anche i viaggi spaziali, che prevedono in futuro anche la Luna.



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