Una badante e quattro suoi complici hanno compiuto una articolata truffa ai danni di un ottantenne: prima si solo fatti dare denaro “in prestito”, con la motivazione, rivelatasi poi falsa, di averne necessità per costose cure a un bimbo di tre anni malato al cuore, poi fingendosi avvocati disposti ad assistere lo stesso anziano nel recupero dei soldi che aveva prestato.
Ora sono tutti indagati: su di loro, infatti, la Polizia postale ha aperto un’inchiesta dopo la denuncia di un conoscente della vittima alla quale, dal 2017 a oggi, sono stati sottratti oltre 200mila euro. La truffa è andata avanti anche quando la badante aveva smesso di assistere l’ottantenne. In quella fase sono entrati in scena i complici, che si erano anche finti avvocati, sostenendo che con la loro mediazione l’anziano sarebbe riuscito a recuperare il denaro prestato. Ma, attraverso email e messaggi, anche loro avrebbero continuato a chiedere soldi.
Gli investigatori, dalle analisi sulle email provenienti da identità fasulle, sono riusciti a risalire al movimento anomalo di denaro nel patrimonio dell’anziano che si è ritrovato il conto corrente svuotato. Nell’ambito dell’indagine la Polizia postale di Torino ha dato esecuzione a cinque decreti di perquisizione emessi dalla Procura.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2021-10-22 13:56:47 ,torino.repubblica.it