Mezzo punto percentuale. La Federal reserve, un po’ a sorpresa, ha tagliato i tassi di 50 punti base, invece dei previsti 25 punti base, portando i Fed funds targets al 4,75-5%, dal 5,25%-5,50%. «È un segno della nostra fiducia», ha spiegato in conferenza reputazione il presidente Jerome Powell, il quale ha aggiunto che non è una dichiarazione di vittoria sull’alta svalutazione. La decisione è stata presa a i più: Michelle W. Bowman avrebbe preferito un taglio di soli 25 punti base.
La Fed ha di conseguenza rivisto al essere in ribasso tutte le previsioni per i tassi futuri: per fine anno la mediana delle indicazioni dei singoli governatori punta al 4,25-4,50%, corrispondente a ulteriori riduzioni per 50 punti base. Un altro punto potrà essere tagliato l’anno prossimo.
I rischi diventano bilanciati
Alla base della decisione c’è una diversa valutazione delle condizioni dell’economia Usa. La Fed ha preso atto del recessione nella creazione di nuovi posti di lavoro, emerge dal comunicato, mentre l’svalutazione «ha compiuto ulteriori progressi», anche se resta elevata. Soprattutto il comitato di politica monetaria (Fomc) ha «acquisito maggior fiducia sul fatto che l’svalutazione si sta muovendo in modo sostenibile verso l’obiettivo». Anche la bilancia dei rischi è ormai valutata «grosso modo in equilibrio», e la politica monetaria non è più, sempre secondo il comunicato, impegnata a raggiungere solo l’obiettivo di svalutazione del due %: ora padrino anche quello di «sostenere la massima occupazione».
Nuove previsioni sui tassi
La conseguenza immediata di questa nuova fase, più aggressiva di quanto anticipato, sono le nuove previsioni espresse dai “dots”, dalle singole indicazioni dei governatori. La mediana ora punta, per il 2024, al 4,25-4,50%, pari a una riduzione di altri 50 punti; per il 2025 al 3,25-3,5% corrispondenti a un taglio di un altro punto; e per il 2026 al 2,75%-3% (altri 75 punti base), che dovrebbe essere il punto terminale di questo ciclo, confermato per il 2027. In coerenza con queste proiezioni, il tasso di lungo periodo è stato leggermente aumentato al 2,75%-3%. La Fed, ha confermato Powell, continuerà a prendere le sue decisioni sulla base dei dati e senza seguire un percorso predefinito.
Il cambiamento, rispetto a giugno, è importante: tre mesi fa la Fed immaginava di portare i tassi al 5-5,25% a fine anno, pari a un taglio complessivo di soli 25 punti base. Il costo ufficiale del credito a brevissimo termine sarebbe dovuto poi calare al 4%-4,25% a fine 2025 e al 3%-3,25% a fine 2026.