La Fed lascia i tassi d’interesse al 5,25%-5,50%, come era ampiamente previsto dai mercati finanziari. Il comunicato emesso alla fine della riunione del Comitato di politica monetaria, il Fomc, presenta comunque una diagnosi dell’economia che sembra preparare a un possibile taglio dei tassi a settembre.
La Federal reserve ha sottolineato infatti che la creazione di posti di lavoro «ha rallentato», mentre a giugno riteneva che «era rimasta forte». Una fonte importante di pressione sui prezzi sta quindi perdendo energia. Il tasso di disoccupazione «è aumentato anche se resta basso», ha sottolineato inoltre la banca centrale di Washington mentre il mese precedente si notava semplicemente che era «rimasto basso». Attualmente è al 4,1%, in rialzo dal minimo del 3,4% di aprile 2023. A marzo 2024 era ancora al 3,8%.
La stessa inflazione è ora considerata «un po’ alta», mentre nel precedente comunicato era semplicemente «alta». È soprattutto cambiata la valutazione dei rischi: ora richiedono che la Fed sia «attenta» a entrambi i lati, inflazione e crescita, del suo mandato, mentre a giugno imponevano che fosse «molto attenta» al solo andamento dei prezzi.