Per la video-rubrica inaugurata su Instagram, l’ex premier ha scelto la stessa scenografia di 28 anni fa. Flat tax prima pillola del programma: «Al 23% per tutti»
I capelli. Bisogna cominciare dai capelli. Il Cavaliere è ancora pieno di capelli. Neri, fitti, perfettamente incollati. Tutti noi, invece, ormai ingrigiti, canuti, spesso costretti a bocce lucide. Dettagli. Ma poi forse mica tanto. Perché ventotto anni dopo la sua prima campagna elettorale, Silvio Berlusconi ne comincia un’altra cercando di fare sempre Silvio Berlusconi.
Slogan appena riverniciati, la voce appena meno vellutata, un filo meno magnetica la luce nello sguardo. Il confronto tra le immagini d’epoca e quelle attuali è però piuttosto clamoroso. Uno del suo staff:
dottore
, non che sia una gran botta di novità, si potrebbe almeno eliminare
la cara vecchia cravatta di Marinella a pois?
Lui accetta poco convinto. Ma poi pretende che tutto il resto della scenografia resti intatto. Il colpo d’occhio non deve cambiare (spiega Giorgio Mulè, potente esponente di Forza Italia: «Davanti alla campagna demonizzatrice scatenata da Enrico Letta, non vedo quale migliore campagna mediatica di risposta possa esserci, se non quella già risultata vincente nel 1994»).
Eccolo, allora, il Cavaliere, nel primo video di una lunga serie,
pillole di programma che fa rimbalzare sul suo canale Instagram
, sperando che diventino virali: con una camicia blu sotto la solita giacca blu rinforzata dalle solite spalline anni Novanta, seduto alla solita scrivania, le solite foto rassicuranti dentro le solite cornici d’argento (in una s’intravede il figlio Pier Silvio con un bambino), la solita enciclopedia nella solita libreria bianca, la solita bandiera italiana accanto a quella europea, il solito sorriso rassicurante sotto un velo di cerone. E che dice, il Cavaliere?
Inizia con un pezzo del suo repertorio più classico: l’attacco alla sinistra (anche se poi, certo: è insieme al Pd che Berlusconi ha sostenuto il governo guidato da Mario Draghi e memorabile resta la sua visita al Nazareno del 18 gennaio 2014, invitato dal segretario dem dell’epoca,
Matteo Renzi; simpatia reciproca, e stima, e tanti grandiosi propositi condivisi; scrissero: sta nascendo il Renzusconi. Parlarono a lungo: il Cavaliere seduto sotto una foto di Bob Kennedy, Renzi sotto uno scatto di Alberto Korda, con dentro Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara — quando ci ripetiamo che in questi anni di politica italiana abbiamo visto tutto e il contrario di tutto, purtroppo, è vero).
Comunque Berlusconi torna all’antico. E dice: «Una pillola al giorno del nostro governo… Dovrebbe togliere di torno i signori della sinistra». La prima pillola: «Quando saremo al governo applicheremo una flat tax al 23% per tutti» — incurante del monito di
Giorgia Meloni, che l’altro giorno aveva pregato i suoi alleati: «Per favore: adesso non cominciate a promettere cose che sappiamo di non poter poi mantenere».
Ma Berlusconi è Berlusconi. Anche a 85 anni e dopo le stagioni rocambolesche, pazzesche che sappiamo, tra divorzi e fidanzamenti, processi e condanne, ricoveri e rivincite e infatti è ancora lì nel ruolo del grande capo assoluto del centrodestra, incurante dei sondaggi e abilissimo
nel convocare a abitazione sua i summit con i suoi due alleati
(la Meloni, un po’ scocciata, alla fine è sbottata: «
Forse sarebbe il caso di cominciare a riunirci da un’altra parte, eh?»).
Curiosità per le prossime pillole social. Sebbene poi molti temi il Cavaliere li abbia già annunciati nei giorni scorsi, e spesso — così torniamo alle parole dell’onorevole Mulè — sembrano ricalcare slogan del passato. Tipo: «Nessuna patrimoniale, nessuna imposta di successione, nessuna tassa sulle donazioni». Oppure, più esplicito: «
Torneremo ad istituire, come già esisteva nei governi che ho guidato io, il ministero degli Italiani nel mondo» (lo affidò all’ex repubblichino Mirko Tremaglia). Poi, l’argomento soldi: «
Penso a una pensione minima di mille euro» (che un po’ ricorda l’assegno da un milione di lire promesso alla vigilia delle Politiche 2001). Le dentiere: «Gratis per gli anziani bisognosi» (frase identica a quella del 2014). La svolta green: «Prometto di far
piantare un milione di alberi all’anno» (che comunque sembra più fattibile di un altro storico annuncio: «Prometto un milione di posti di lavoro»).
Frase cult, di adesso e di 28 anni fa: «L’Italia è il Paese che amo». Stavolta, però, il piano è diverso: non vuole diventare presidente del Consiglio (la pazienza di Meloni ha un limite). Vuole invece tornare a Palazzo Madama: in quell’emiciclo da dove
fu mandato via il 27 novembre del 2013, dopo la condanna per frode fiscale
.
Sensazione precisa: siamo appena all’inizio. Se Berlusconi ha deciso di fare davvero ancora Berlusconi, e di ispirarsi alle campagne elettorali del passato, possiamo aspettarci pillole quotidiane notevoli. Per capirci: nel 2006, annunciò che chiunque lo avesse votato, «sarebbe campato cent’anni». Lo guardammo increduli. E lui: «Avete capito bene. Ho infatti l’orgoglio di dire che il mio governo ha incrementato l’aspettativa di vita degli italiani da 78 a 80 anni, e per le donne da 81 a 83». Cronaca: alle 20:42, la prima pillola su Instagram ha ottenuto 2.678 cuori (pochini) e 235 commenti (la maggior parte di puro entusiasmo, alcuni graffianti, e irriferibili).
7 agosto 2022 (modifica il 7 agosto 2022 | 08:03)
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Fabrizio Roncone , 2022-08-07 14:38:12 ,