La Lega a Draghi: riaperture con numeri da zona gialla. Il premier: serve unità, non farsi dispetti

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La Lega insiste per avviare le riaperture il prima possibile. Una posizione ribadita nell’incontro della delegazione del partito con Mario Draghi a Palazzo Chigi alla quale non ha partecipato il capo del partito Matteo Salvini per impegni familiari. «Per noi – ha detto al termine della riunione il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo – il miglior ristoro è cominciare con delle graduali riaperture che non vuol dire liberi tutti. Ispiriamoci innanzitutto a un principio di ragionevolezza e di buon senso e poi facciamo riferimento al fatto che nel decreto è previsto che se i dati lo permettono si possa riaprire. Se i dati sono da zona gialla in alcune Regioni non capiamo perché non si possano allentare un po’ le restrizioni. Quando queste durano a lungo la gente rischia di ignorarle».

Draghi: unità, non dispetti

Da parte sua il presidente del Consiglio che con M5s e Lega ha avviato gli incontri con tutti i gruppi parlamentari sul Recovery plan in vista del varo del piano da 191 miliardi da inviare a Bruxelles entro il 30 ottobre, avrebbe ribadito che quello da lui guidato è un governo di unità nazionale e al Carroccio ha chiesto unità: non bisogna farsi dispetti e alimentare polemiche, è la sollecitazione arrivata dall’ex capo della Bce. La versione finale del testo, che dovrebbe essere in Consiglio dei ministri la prossima settimana, verrà illustrata dal presidente del Consiglio alle Camere il 26 e 27 aprile.

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«Non vogliamo la testa di Speranza ma cambi politica»

Nell’incontro al quale hanno partecipato il capo delegazione al governo Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario al Mef Claudio Durigon e il responsabile del Dipartimento Economia del partito Alberto Bagnai non si sarebbe parlato degli attacchi a Roberto Speranza. Contro il ministro della Salute, Fratelli d’Italia ha presentato una mozione di sfiducia. Una mozione che, ha detto Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, «andrebbe letta: esprimerci prima è prematuro. Non vogliamo la testa di Speranza ma visto che il governo ha forze diverse vorremmo che cambiasse anche la politica di Speranza».

Letta: mozione sfiducia a Speranza è una vergogna

L’inizitiva del partito di Giorgia Meloni è stata duramente criticata dal segretrario del Pd Enrico Letta: «Oggi il ministro Speranza viene messo alla gogna, è incredibile, una vergogna» ha detto l’ex presidente del Consiglio a Piazzapulita su La 7. Secondo Letta «Speranza sta tenendo duro sulla richiesta di aperture sconsiderate senza spiegare il perché. Le riaperture possono avvenire ma in sicurezza».

Recovery: dalla Lega nessuna delega in bianco

Sul Recovery riteniamo che la delega al governo non sia in bianco: capiamo che i tempi siano stretti ma vogliamo dare indicazioni, anche sulle proposte raccolte dalle regioni”. Lo dice il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, dopo l’incontro con Draghi. “Sul Recovery sono tantissime le proposte, come su transizione ecologica e automotive”, aggiunge. “Chiediamo investimenti ma anche di cambiare le regole, rivedere – ma non cancellare – il codice degli appalti, adeguarci alla normativa europea, con un intervento rapido senza leggi delega o i tempi sono troppo lunghi”, dice il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo.



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