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Data : 2024-03-23 14:59:33
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Sabato mattina a Bari, in Puglia, migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata in piazza Ferrarese in difesa del sindaco Antonio Decaro e della reputazione della città, e contro l’ipotesi di scioglimento del comune per mafia di cui si sta parlando in questi giorni.
La procedura per verificare se sia il caso di sciogliere o meno il comune era stata avviata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in seguito a una serie di arresti fatti a fine febbraio: la polizia, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia locale, aveva eseguito due diverse ordinanze di custodia cautelare e sequestri per associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione di armi da sparo, commercio di sostanze stupefacenti e turbativa d’asta nei confronti di 130 persone. Le indagini ipotizzavano un’ingerenza elettorale politico-mafiosa nelle elezioni comunali del 26 maggio del 2019, quelle in cui venne eletto Decaro. Tra gli arrestati c’erano anche l’avvocato Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale, e la moglie Maria Carmen Lorusso, consigliera comunale di una lista civica inizialmente eletta all’opposizione e poi passata alla maggioranza.
Il 27 febbraio un gruppo di parlamentari pugliesi aveva chiesto un incontro con Piantedosi. All’incontro avevano partecipato anche il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario alla Sanità Marcello Gemmato, il senatore Filippo Melchiorre e altri tre parlamentari, tutti legati ai partiti dell’attuale maggioranza di governo di destra e tutti eletti in Puglia. La commissione parlamentare Antimafia, guidata da Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia, aveva a sua volta aperto un fascicolo.
Venerdì Piantedosi ha nominato i componenti della commissione d’indagine che entro i prossimi tre mesi dovrà valutare se sciogliere il comune di Bari per mafia. I commissari sono Claudio Sammartino, prefetto in pensione, catanese del 1954, e già prefetto a Savona; Antonio Giannelli, nato ad Avellino nel 1968, viceprefetto; Pio Giuseppe Stola (1987), maggiore dello SCICO, il Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata della Guardia di finanza.
Secondo Antonio Decaro la decisione di Piantedosi è politica, è cioè il risultato di una pressione esercitata sul governo dal centrodestra pugliese in vista delle elezioni. Dal palco Decaro ha detto che Bari non si fa ricattare da nessuno e che la presenza in piazza di migliaia di persone è una risposta meravigliosa «a chi pensa di utilizzare la città per la propria campagna elettorale» e «a chi dice che Bari è sotto ricatto della mafia».
– Leggi anche: Cosa c’è alla base del possibile scioglimento del comune di Bari per mafia
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