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Perchè leggere questo articolo? Anche la Lega ha preso le distanze dal suo senatore Manfredi Potenti, costringedolo a ritirare il Ddl che vietava “il genere femminile per neologismi applicati ai titoli istituzionali”. Ma le polemiche ormai divampano. Le opposizioni: “Proposta ridicola di un sistema maschilista”
“La Lega precisa che la proposta di legge del senatore Manfredi Potenti è un’iniziativa del tutto personale. I vertici del partito, a partire dal capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, non condividono quanto riportato nel Ddl Potenti il cui testo non rispecchia in alcun modo la linea della Lega che ne ha già chiesto il ritiro immediato“. Così una nota del Carroccio ha bloccato l’iniziativa del senatore Pontenti, che aveva avanzato una proposta per vietare negli atti pubblici “il genere femminile per neologismi applicati ai titoli istituzionali” come “sindaca” o “avvocata”. Prevedendo anche sanzioni.
Dl Potenti, la levata di scudi delle opposizioni: “Proposta ridicola di un sistema maschilista”
Una proposta che aveva da subito generato fortissime reazioni polemiche, non del tutto placate nemmeno dopo il netto disconoscimento da parte della Lega. Così la capogruppo di AVS alla Camera Luana Zanella: “Misogina e anche ridicola la proposta leghista che svela la povertà di pensiero di un partito allo sbando”. E la senatrice Pd Valeria Valente: “E’ stato un fatto grave, non un’iniziativa ridicola o antistorica. Pensare…
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di Federico Ughi
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2024-07-22 13:31:49 ,