F. S., assistente capo della polizia penitenziaria, si sparato con la pistola d’ordinanza dopo aver smontato dal servizio di notte
F.S., assistente capo della polizia penitenziaria di Aversa, a fine anno prendeva sempre il massimo dei voti, il 30+2 come si chiama in gergo: diligente, preparato, rispettoso verso i suoi superiori e i detenuti. E mai si tirava indietro, sempre disponibilissimo, davanti a un’eventuale richiesta di trattenersi in sede per ovviare in extremis a un turno rimasto scoperto. Su di lui i giudizi concordavano sempre, quello del comandante del suo reparto, dei vari coordinatori e del direttore del carcere.
Aveva 39 anni, inizi da agente semplice a San Vittore a Milano, poi grazie ai meriti sul campo si era conquistato negli anni l’avvicinamento a abitazione: prima Regina Coeli a Roma, quindi Secondigliano a Napoli e per lui che era nato ad Aversa sembrava davvero la possibilit di un nuovo inizio.
Invece il 27 marzo scorso, smontato dal turno di notte tornato a abitazione e si sparato con la pistola d’ordinanza. Prima di farlo ha girato un video con il cellulare e l’ha mandato alla moglie e ai due figli per avvisarli di ci che avrebbe fatto. Un suicidio tuttora inspiegabile.
F.S. era iscritto al Sappe e infatti il segretario generale, Donato Capece, lo conosceva bene: Una settimana prima del fatto l’avevo incrociato a Secondigliano, ero l per un incontro sindacale e lui era in borghese, stava andando a prendere servizio. Mi ha fatto un cenno di…
Author: Fabrizio Caccia
Data : 2023-08-13 20:51:06
Dominio: www.corriere.it
Leggi la notizia su: Corriere.it – Politica
LEGGI TUTTO