La quota simbolica di 100mila firme è stata superata. La lettera appello degli scienziati alla politica, perché metta al centro dei suoi programmi in vista delle elezioni la crisi climatica, si avvia ad essere tra le prime cento petizioni nella storia di Change.org. È un traguardo impressionante in termini di numeri, specchio di un’Italia in cui, pur nell’agosto di solito sonnacchioso, sotto l’ombrellone, in montagna o nelle città, 100mila cittadini decidono di dare un segnale forte in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre.
Al di là degli apparentamenti tra partiti e strategie di posizionamento per le candidature, c’è una parte consistente dell’elettorato che sposa la tesi degli scienziati del clima: in Italia, gli effetti del riscaldamento globale potrebbero essere ancora più devastanti, ci sono già “chiare evidenze di aumenti di ondate di calore e siccità, di ritiro dei ghiacciai alpini, di aumento delle ondate di calore marine e, in parte, di aumento degli eventi estremi di precipitazione”. Agli scienziati del clima, come ai tanti firmatari, in questo contesto “appare urgente porre questo problema in cima all’agenda politica”.
Così, sotto i nomi dei primi cinque scienziati (il direttore dell’Istituto di scienze polari Carlo Barbante, il vicepresidente del Working Group III dell’Ipcc Carlo Carraro, il presidente della Fondazione centro euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici Antonio Navarra, lo scienziato del clima Antonello Pasini, il presidente della Società italiana per il clima Riccardo Valentini) ora c’è una lunghissima lista di semplici cittadini, che hanno a cuore il problema tanto da condividere la petizione e decidere di sponsorizzarla – lo hanno fatto in quasi 1700 – perché abbia la maggior diffusione possibile.
Di sicuro molto hanno fatto le adesioni di associazioni e personalità della cultura, dello sport e della politica. Domenica c’è stata l’iniziativa di grande valore simbolico dei sindaci delle 9 città italiane selezionate dalla Commissione Europea per la Mission Climate-neutral and smart cities al 2030. Giorgio Gori, Matteo Lepore, Dario Nardella, Giuseppe Sala, Sergio Giordani, Michele Guerra, Matteo Biffoni, Roberto Gualtieri, Stefano Lo Russo hanno aderito alla petizione lanciata su Change.org da Green&Blue con una lettera nella quale non solo sottolineano la necessità di agire con urgenza, ma indicano i piani d’azione.
Dopo movimenti come Fridays For Future, Extinction Rebellion, le associazioni WWF, Legambiente, Libera, Gruppo Abele e dimora Comune, nei giorni scorsi hanno firmato esponenti della cultura come l’accademico Guido Saracco e la presidente della Fondazione Maxxi Giovanna Melandri. Ci sono sportivi da sempre impegnati nella tutela dell’ambiente come la pluricampionessa di sci Federica Brignone, l’alpinista Enrico Camanni e il velista di fama mondiale Giovanni Soldini, il direttore esecutivo di Greenpeace Italia Pippo Onufrio e il direttore del Parco Nazionale del Gran Paradiso Bruno Bassano.
Domenica sono arrivate le firme di Laura Boldrini, deputata del Pd e presidente del Comitato della Camera sui diritti umani nel mondo, di Ermete Realacci e padre Enzo Fortunato. Questi ultimi hanno sottolineato: “Affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro. Con questa consapevolezza aprimmo il Manifesto di Assisi. La stessa responsabilità e determinazione ci spinge a sottoscrivere un voto per il clima pensando alle giovani generazioni ma anche all’appello della ‘Laudato si’“.
Oggi si sono aggiunti il musicista Paolo Fresu, (“firmo perché il nostro futuro dipende dalle scelte del nostro presente”, ha scritto il musicista), Annalisa Corrado e l’attore Alessandro Gassman, co-ideatori del progetto #GreenHeroes, con il supporto scientifico del Kyoto Club, e Mara Moschini e Marco Cortesi di Green Storytellers. Tra le associazioni sono arrivate inoltre le importanti firme del Fai, Fondo per l’Ambiente Italiano, e di Coop Italia e Ancc Coop.
“Crediamo che firmare – ha commentato Marco Magnifico, presidente Fai – sia un gesto di civile partecipazione: mai come questa estate gli effetti della crisi ambientale si manifestano sotto i nostri occhi e ci impongono di agire, ciascuno per la sua parte. Il Fai pratica e promuove tanti piccoli gesti quotidiani che ciascun cittadino può e deve fare, ma, da cittadino, il Fai chiede a gran voce, anche attraverso questa petizione, che si mettano in programma e in campo grandi azioni per arrestare la crisi ambientale e mitigarne gli effetti, che non stanno ai cittadini, ma ai governi e alle istituzioni”.
“Il tema del cambiamento climatico è di una tale urgenza che deve essere affrontato con misure importanti e immediate”, hanno scritto Marco Pedroni, presidente Coop Italia e Ancc-Coop, e Maura Latini, amministratrice delegata Coop Italia. “È un’assoluta priorità. Chi come noi lavora nella filiera del cibo si accorge oramai da tempo, ma sempre con maggiore insistenza e intensità, quali siano le ripercussioni sugli scaffali e di conseguenza sulle tavole degli italiani: la siccità e le altre devastazioni nei campi mettono a rischio intere coltivazioni, rendono difficile la vita degli animali negli allevamenti, si ripercuotono inevitabilmente sulla catena dei prezzi generando ulteriori rincari. Coop si impegna da decenni grazie ai propri prodotti a marchio e con azioni mirati per contribuire a salvare la biodiversità, rispettando gli animali e le piante perché il cibo e un ambiente sano sono un diritto essenziale che deve essere salvaguardato per oggi e soprattutto per il domani”.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-08-08 14:50:16 ,
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Il post dal titolo: L’appello degli scienziati per il clima raccoglie 100mila firme scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-08-08 14:50:16 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue