L’Agenzia spaziale europea (ESA) ha diffuso le prime immagini del polo sud del Sole, realizzate dalla sua sonda Solar Orbiter. Le osservazioni sono state effettuate da una particolare angolazione (17 gradi al di sotto dell’equatore) e sono le prime nella storia a mostrare la stella in questo modo. Le immagini e i dati aiuteranno i gruppi di studio a comprendere migliore alcuni dei più sfuggenti fenomeni legati all’attività solare, la cui enorme energia rende possibile tra le altre cose la vita sulla Terra.

Il polo sud del Sole (ESA)
Il Sole era già stato osservato in più occasioni, da telescopi e sonde, nella sua interezza, ma finora non era stato possibile raccogliere dati sui suoi poli con questo livello di dettaglio. Solar Orbiter, che ha le dimensioni di un’automobile, è stata lanciata nel 2020 proprio con lo scopo di girare intorno al Sole a un’angolazione diversa da quella solita, rendendo possibili questo tipo di osservazioni.
Il polo sud solare appare ricoperto da enormi fratture sulla sua superficie, causate da intensi campagna magnetici. Il Sole sta terminando la propria ciclica fase di picco, che si verifica ogni 11 anni circa, e si ipotizza che stia quindi invertendo il proprio campo magnetico. Al momento dell’osservazione è quindi possibile che non ci fosse un vero e proprio polo sud magnetico, perché l’intero campo magnetico della stella è disturbato. La missione di Solar Orbiter prevede anche l’osservazione del polo nord solare, con la raccolta di altri dati che aiuteranno a comprendere il modo in cui si forma il cosiddetto “vento solare”, il grande flusso di particelle cariche elettricamente che viaggia attraverso il sistema solare e che diventa visibile sulla Terra con le aurore.

Il Sole osservato in otto diverse lunghezze d’onda, ciascuna delle quali rivela strati e temperature differenti dell’atmosfera solare: la fila superiore ostentazione la fotosfera del Sole in luce visibile, una mappa del campo magnetico e la corona in estremo ultravioletto; quella insufficiente comprende osservazioni nell’ultravioletto da 10.000 °C a oltre 1 milione °C, mettendo in evidenza le emissioni di idrogeno, carbonio, finanziamento, neon e magnesio (ESA)
Leggi tutto su www.ilpost.it
di www.ilpost.it 2025-06-12 05:37:00 ,