Manca soltanto che lo faccia il presto eletto presidente della Repubblica per festeggiare davanti al parlamento: un saltello, braccia larghe ai fianchi e “Siuuuu”. L’esultanza di Cristiano Ronaldo ha improvvisamente invaso il mondo. Da inizio anno l’hanno replicata: il pubblico degli Australian Open (infastidendo i giocatori) e quello che ovunque assiste all’ultimo film di Spiderman; il calciatore del rivale Barcellona Ansu Fati e la collega del Melbourne Maja Markovski; i pallavolisti del Fenerbahçe in Turchia e la band giovanile Seungmin in Corea del Sud. È la suoneria di decine di migliaia di cellulari. Solo CR7 non risponde. Un mese fa, esibendosi in quel gesto dopo un gol si è infortunato e da allora le cose non gli sono più andate bene: è stato sostituito (per lui un sacrilegio), ha discusso con Rangnick e con qualche compagno, ha iniziato a impacchettare la ricorrente insoddisfazione per preparare il trasloco (anche) da Manchester dove era appena tornato, in apparenza felice.
C’è qualcosa di strano nel fatto che il suo gesto raggiunga la massima diffusione proprio mentre lui è al minimo storico. È come se il mondo fosse collegato in ritardo, è come quando nelle comunicazioni a grande distanza la voce arrivava dopo qualche secondo. Una mancata sincronia che nella realtà contemporanea sopravvive forse soltanto nelle telecronache di Dazn. Non è più il tempo in cui i bambini africani indossavano per la prima volta la maglia di Baggio quando aveva smesso di giocare. Oggi seguono la coppa del loro continente sugli smartphone e valutano le maglie seguendo il mercato: la 7 rossa dello United è già in saldo. Che cosa allora ha prodotto questo effetto? Una prima spiegazione è che certi fenomeni di massa siano sganciati dal valore e collegati alla semplice ripetizione. Così funziona il web: come un giornale che non dà le notizie ma efficaci passaparola. Nelle rete tutto è riesumabile, attualizzabile, quindi tutto è presente. Competenze, virtù, meriti si appiattiscono. Vale il rilievo numerico, prevale ciò che buca l’attenzione e genera imitazione. La realtà però influisce nella selezione. Il “Siuuu” (codificato con 4 u) è una risposta al distanziamento. Nel momento in cui, di nuovo, non ci si può riunire in stadi, palazzetti o arene per concerti risponde alla necessità di una ola collettiva, al richiamo da una foresta in cui ci siamo inoltrati a piccoli gruppi. Tiene insieme, per la sua breve durata e la sua infinita riproducibilità. È, in questo modo, l’ultimo gol di CR7 di fronte al tramonto.