Legge elettorale, Calderoli cerca Letta (per conto di Salvini). Il segretario dem valuta solo le modifiche dei regolamenti parlamentari
E meno male che di Quirinale si comincer a parlare solo da gennaio, come dice Letta. In realt, siccome la trattativa per il Colle parte di un pacchetto che comprende anche la legge elettorale e la data del voto, il segretario del Pd gi impegnato nei contatti con le altre forze politiche. Infatti Calderoli l’ha cercato per conto di Salvini, per verificare la disponibilit a cambiare il Rosatellum con un sistema proporzionale che preveda un premio di maggioranza per la coalizione. Ma nel corso delle conversazione Letta si concentrato soprattutto sulla modifica dei regolamenti parlamentari, per impedire di qui in avanti le ormai tradizionali transumanze di deputati e senatori. E al termine del colloquio il dirigente leghista ha spiegato a Salvini che secondo me non se ne far nulla.
Prima delle Amministrative il leader dem aveva dovuto anche respingere le pressioni dei suoi compagni di partito, ai quali aveva chiesto tempo per pensarci. La netta vittoria di ieri pare l’abbia convinto a non pensarci pi. Anche se resta il problema di trovare un’intesa bipartisan su quel pacchetto che consegna ai partiti ancora un ruolo, dato che nel governo il ruolo ce l’ha solo il premier. Per quanto, a sentire il renziano Rosato, se Draghi dovesse formalizzare la sua candidatura al Colle, nessuno avrebbe la forza di opporsi. In tal caso per un pezzo del Pd, da Zingaretti a Bettini, avrebbe in mente una variabile: votare Draghi al Quirinale e spingere per cercare di andare subito dopo alle elezioni, prendendo d’infilata gli avversari.
In effetti le urne consegnano un centrodestra privo al momento di guida e di linea politica, logorato da una competizione per la leadership tra Salvini e Meloni, che invece di indicare un vincitore finita con due sconfitti. Il caos emerge dall’urgenza con la quale ieri la leader di FdI ha chiesto un vertice della coalizione, ammettendo che tra alleati ci sono posizioni diverse. Ecco perch persino esponenti della segreteria dem accarezzano (e non da oggi) l’idea di approfittarne, sfruttando l’attuale sistema di voto che — secondo i loro calcoli — permetterebbe di conquistare dei collegi al Nord, e grazie ai grillini buona parte di quelli al Sud. Conte sarebbe stuzzicato dalla prospettiva. Tanto che, dinnanzi alle richieste di quanti nel Movimento chiedono il proporzionale, l’ex premier ha fatto il pesce in barile: Anche a me piacerebbe, ma non vorrei rompere con Letta….
Ieri il segretario del Pd ha formalmente scartato l’ipotesi del voto anticipato, citandola. Un’abile mossa, funzionale intanto a tenere uniti i gruppi parlamentari, dove c’ chi esorcizza l’eventualit delle urne, avvisando che sarebbe il Papeete di Enrico. Se Enrico frena anche per un altro motivo: vuole provare ad allargare il campo del centrosinistra, strappando agli avversari i centristi tendenza Letta (Gianni) che mostrano insofferenza verso i sovranisti. Immaginare una coalizione Ursula insieme a Berlusconi irrealistico: il Cavaliere si muoverebbe solo per il Colle. Letta (Enrico) potrebbe ugualmente riuscire nell’impresa se, con Draghi al Quirinale, si formasse un nuovo governo senza la Lega. In ogni caso i centristi dell’altra sponda chiedono a garanzia una legge elettorale proporzionale. Come spiega il capogruppo di Coraggio Italia, Marin, proprio questa legislatura, con i suoi tre diversi governi, dimostra che il maggioritario non porta al bipolarismo.
Cos si torna al punto di partenza. E se la trattativa sul pacchetto non si sblocca, perch le variabili sono numerose e bisogna fare i conti con i numeri necessari per eleggere il capo dello Stato. I grillini come Buffagni, per esempio, sono consapevoli che sulla partita della legge elettorale e del Colle, il Movimento non solo non in campo ma neppure in panchina. Sta in tribuna. vero che Di Maio — come rivela una fonte autorevole del M5S — incontra riservatamente molte personalit: da ultimo anche Cantone, Severino e Veltroni. Ma noi che siamo il gruppo di maggioranza relativa — ha detto Buffagni a un gruppo di cinquestelle — non possiamo agire di rimessa. Dobbiamo incidere sulla scelta del Quirinale, evitare le elezioni anticipate e puntare sul proporzionale per sfuggire all’abbraccio mortale che ci porterebbe ad essere residuali. E siamo appena ad ottobre…
19 ottobre 2021 (modifica il 19 ottobre 2021 | 07:05)
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Francesco Verderami , 2021-10-19 05:09:33
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