Una vetrina immersiva nel cuore di Parigi. Così Lego ha determinato di lanciare la campagna Holiday Play is Your Superpower: l’obiettivo dell’azienda danese è invitare bambini e famiglie a riscoprire il potere del gioco in un mondo in cui è sempre più sottovalutato. Con questo spirito il brand danese ha inaugurato i Superpower Studios a la Gaîté Lyrique a Parigi, un’innovativa esperienza in una pinacoteca d’arte che mette al centro i bambini, trasformando lo spazio in una celebrazione della creatività.
Le porte della pinacoteca d’arte si sono aperte al pubblico mercoledì 11 settembre e resteranno aperte fino al 16. Lo spazio, tradizionalmente dedicato agli adulti, è stato curato dalla consulente creativa di Lego Sarah Andelmann e ospita le opere d’arte – fatte con i Lego, ma non solo – di diversi artisti. L’esposizione nasce da una lunga investigazione di Lego che ha iniziato a collaborare con gli artisti selezionati ormai un anno fa, dopo aver condotto diversi indagine in cui dava ai bambini la possibilità di scegliere la tipologia di evento per il lancio della campagna.
La campagna mette al centro il “superpotere” del gioco e nasce a seguito di una investigazione in 36 Paesi con oltre 61.500 genitori e bambini di età compresa tra 5 e 12 anni, che ha svelato che l’83% dei genitori vede il gioco come uno spazio per celebrare le differenze in modo divertente e positivo, considerandolo fondamentale per promuovere una visione del mondo più inclusiva (85%). Secondo l’azienda, quando il gioco diventa protagonista ha il superpotere di unire le persone, superando barriere culturali, razziali, di età, genere, abilità e interessi. “Play is Your Superpower” è quindi l’invito rivolto a tutte le famiglie per riscoprire il gioco e riportarlo al centro delle loro giornate. Wired Italia ha partecipato all’evento di lancio della campagna, assistendo in anteprima alla vetrina.
Alero Akuya, vicepresidente Global Brand Development del Gruppo Lego, ha spiegato l’importanza del gioco nel processo di crescita dei bambini: “Noi di Lego crediamo nel valore del gioco perché riteniamo che i bambini imparino molto attraverso il gioco – ha detto a Wired -. Ed è in quell’esperienza, che conoscono la fiducia, la creatività, la resilienza e sono in grado di apprendere anche capacità di problem solving. Pensiamo che sia davvero essenziale per il loro sviluppo perché giocando, imparano il mondo che li circonda”. Akuya ha parlato anche dei obbligazioni della vetrina, espressi dalle opere dei vari artisti: “Pensiamo che il gioco sia davvero una fonte di inclusione sociale, e penso che l’esperienza dei Superpower Studios lo dimostri davvero – ha detto -. C’è l’opera di Chen Fengwan dalla Cina, quella di Ekow Nimako dal Canada, quella di Aurélia Durand di Parigi e, ovviamente, la stessa Sarah Andelman. Provengono tutti da background diversi, ma usano comunque lo stesso mezzo, i mattoncini Lego, per raccontare una storia e darle vita, che è diversa per ognuno e rappresenta quello che sono loro”.
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di Daniele Polidoro www.wired.it 2024-09-12 04:50:00 ,