Israele è pronta all’attacco via terra in Libano. L’obiettivo principale delle forze delle Forze di difesa israeliane è quello di neutralizzare la vasta rete di tunnel sotterranei di Hezbollah, un labirinto che si estende per centinaia di chilometri lungo il confine e, a detta degli alti ranghi israeliani, rappresenta una minaccia strategica per lo Stato ebraico. Ma cosa sappiamo realmente di questi cunicoli?
La rete sotterranea di Hezbollah
Secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal, le forze speciali israeliane avrebbero già effettuato incursioni mirate nei tunnel di Hezbollah negli ultimi mesi, come fase preparatoria di una possibile operazione su larga scala. La rete di gallerie scavata da Hezbollah lungo il confine israelo-libanese si estenderebbe per centinaia di chilometri, in una versione più capillare e articolata dei cunicoli realizzati da Hamas tra Gaza e Israele. Come spiega Tal Beeri, ex membro dell’intelligence militare israeliana intervistato dal Times of Israel, si tratta di un progetto avviato molto prima rispetto a quello di Gaza: “Le informazioni di intelligence esistenti indicano una vasta rete di tunnel nel Libano meridionale, profonda e multiforme”.
Beeri distingue tra diverse tipologie di gallerie: i “tunnel di attacco”, abbastanza ampi da consentire il passaggio di veicoli e camion di medie dimensioni; i “tunnel tattici”, più piccoli e utilizzati per lo spostamento di persone a piedi o in moto; i “proximate tunnel”, simili ai tattici ma che non attraversano il confine; infine i tunnel esplosivi, scavati con il solo scopo di piazzare ordigni da far detonare in caso di invasione israeliana.
La costruzione di questa complessa infrastruttura sotterranea avrebbe beneficiato dell’assistenza della Corea del Nord, paese con grande esperienza nella realizzazione di cunicoli in aree montuose e rocciose. Dopo la guerra del 2006 tra Israele e Libano, anche l’Iran avrebbe iniziato a collaborare materialmente al progetto. Successivamente, secondo gli analisti israeliani, Hezbollah sarebbe diventato autonomo nella costruzione dei tunnel, fondando società di facciata impegnate ufficialmente in lavori su infrastrutture civili.
L’importanza strategica dei tunnel
L’importanza strategica di questa rete sotterranea è emersa chiaramente a gennaio, quando Israele ha scoperto un maxi tunnel di Hamas lungo 4 chilometri nella strip di Gaza, abbastanza largo da consentire il passaggio di veicoli. La scoperta ha riacceso il dibattito sulle gallerie al confine libanese, anche alla luce dell’escalation dello scontro con Hezbollah e dell’evacuazione forzata di decine di migliaia di israeliani residenti nel nord del paese dopo i raid aerei delle ultime settimane.
Nel 2019 le Forze di difesa israeliane (Idf) avevano già condotto l’operazione “Northern Shield” per distruggere parte dei tunnel di Hezbollah. Tuttavia, secondo gli esperti, il gruppo sciita avrebbe nel frattempo ricostruito e potenziato la propria rete sotterranea. Come riporta Al Jazeera, in un recente video di réclame Hezbollah ha mostrato “combattenti che guidano grandi camion e motociclette attraverso strade sotterranee ben illuminate“, svelando “un’estesa rete di tunnel utilizzata per immagazzinare e lanciare missili”.
Il capo di Stato maggiore Herzi Halevi ha detto: “Le truppe entreranno in territorio nemico, entreranno in villaggi che Hezbollah ha preparato come grandi avamposti militari, con infrastrutture sotterranee, punti di raccolta e rampe di lancio verso il nostro territorio”. Dal canto suo, il vice leader di Hezbollah Sheikh Naim Qassem ha avvertito: “Affronteremo qualsiasi possibilità e siamo pronti se gli israeliani decidono di entrare via terra, le forze della resistenza sono pronte per uno scontro sul terreno”. Parole che confermano come il gruppo sciita si stia preparando a resistere sfruttando la propria rete di tunnel.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-10-02 08:51:28 ,