Nelle scorse settimane più volte il ministro della Difesa Guido Crosetto ha posto l’accento sulle fragilità operative dell’Esercito italiano e delle forze armate in generale. Crosetto ha sottolineato la necessità di creare una platea di riservisti per le forze armate, la potenziale minaccia della guerra ibrida portata attraverso strumenti non cinetici (dall’interdizione commerciale del Mar Rosso alla propaganda russa) e i ritardi programmatici dell’apparato militare italiano.
Di recente, citato dal Corriere della Sera, Crosetto ha detto che le forze armate sarebbero state progettate, in passato, come se il nostro Paese non dovesse più combattere una guerra su media o larga scala in futuro. Ciò in parte è vero, anche se a ben guardare le forze armate posseggono picchi di eccellenza. Si pensi ad esempio al ruolo avuto dalla Marina Militare nello sviluppo della proiezione militare italiana, degli ingenti investimenti e della capacità operativa che l’arma marittima ha dimostrato dalle missioni antipirateria a quelle Nato di addestramento. Parimenti, l’Aeronautica Militare sta vedendo una crescente quota di investimenti destinati dal programma F-35 a cui si aggiunge il Future Combat Air System (Fcas) di sesta generazione in via di sviluppo con Regno Unito e Svezia.
Munizioni e capacità operativa: l’Italia non può sostenere una guerra?
Le criticità riguardano principalmente i buchi dell’Esercito Italiano e l’assenza di…
Author: Andrea Muratore
Data : 2024-02-26 13:00:17
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