Il fisarmonicista molesto genera una lite con il vicino di casa che si fa sempre più aspra fino all’immancabile querela per minacce e controdenuncia per calunnia. Risultato, arrivano i carabinieri che sequestrano l’arma.
Non quella acustica, sia chiaro, visto che la musica, anche quella stonata, non uccide. Qui ad esser stato portato via è un fucile. Il musicista rumoroso, infatti, aveva il porto d’armi e il suo fucile legalmente detenuto nell’appartamento ha fatto temere un possibile epilogo tragico, di quelli purtroppo troppo spesso raccontati dalle cronache di questi ultimi anni.
La vicenda accade a Genova e vede il musicista-cacciatore soccombere legalmente davanti ai giudici del Tar.
Il tribunale amministrativo ha infatti respinto il suo ricorso, presentato dall’avvocato Adriano vassallo, confermando così i provvedimenti del Prefetto sul divieto di detenzione di armi e del questore per quanto riguarda la revoca della licenza di porto del fucile da caccia.La sentenza ricostruisce gli eventi.
A iniziare dal «diverbio intercorso tra il ricorrente ed un vicino di appartamento originato da immissioni sonore prodotte dalla fisarmonica del ricorrente, situazione che ha creato tensioni nei rapporti tra tali soggetti abitanti nel medesimo condominio. Da tale diverbio, infatti, sono scaturite una querela penale presentata dal vicino per il delitto di minacce e una querela presentata dal ricorrente per calunnia, con conseguente criticità nei rapporti interpersonali che non risulta ancora sopita».Il fisarmonicista ha chiesto l’annullamento dei provvedimenti anche in forza dell’archiviazione della querela per minacce.
Ma i giudici hanno rilevato che « è stata rilevata l’assenza di serenità ed anzi di perdurante conflittualità» fra i due vicini e quindi non è venuta meno al ragione di un provvedimento che ha natura preventiva e non di sanzione.
Epilogo: niente fucile, ma potrà continuare a colpire con la fisarmonica.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-04-03 02:00:00 ,genova.repubblica.it