Lo chef Ferrari: “I lockdown da Guardiagrele a Shangai, investendo sulla mia terra”

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“Sono rientrato da Shanghai in Abruzzo, seppur non definitivamente, lo scorso luglio per aprire, a ottobre scorso, un ristorante a Pretorio, proprio vicino a Guardiagrele. Dopo due settimane, a causa del decreto, ho dovuto temporaneamente chiudere ma dopo quello che ho passato in Cina durante il periodo del lockdown non mi sono scoraggiato e anzi sto aprendo un nuovo locale proprio a Guardiagrele, nella villa comunale. Sarà una gastronomia di cucina asiatica con influenza abruzzese, contiamo di essere pronti tra un paio di settimane. Io pazzo? Me lo dicono in molti, incluso il mio commercialista, ma la mentalità è diventata cinese ormai, non mi scoraggio mai”. E’ il racconto all’Adnkronos di Bruno Ferrari, chef stellato che pare rincorrere il virus, suo malgrado. In Cina prima, dove gestisce il primo e unico ristorante abruzzese, a Guardiagrele poi, il paese in provincia di Chieti dove è nato e balzato agli onori delle cronache per i 111 cittadini contagiati dalla variante inglese.

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