Tecnologia e sentimento
Questa serie d’animazione non è come tutte le altre, ha qualcosa che la rende unica e affascinante nella sua ideazione ed elaborazione.
Si tratta di una serie antologica per adulti, prodotta da David Fincher e Tim Miller per il colosso Netflix.
Ogni episodio è autoconclusivo e a sé stante, inoltre, ognuno di essi è realizzato da un team di animatori differente e proveniente da Paesi diversi. Ma tutti sono legati da un fil rouge che è poi esplicitato nel titolo: l’amore, la morte e i robot.
Tre stagioni di originale distopia che includono vari generi, come la fantascienza, l’horror e la commedia.
La terza stagione è uscita il 20 maggio di quest’anno e sta già creando numerosi proseliti della serie.
Ricorda molto Black Mirror per la sua visione decadente della società e il predominio della tecnologia sull’uomo.
Ma entriamo nel dettaglio, cosa rende originale questo prodotto progettato per un aggregatore di contenuti per la massa? L’allucinazione costante e puntuale, l’approccio ad una realtà immaginaria che non si appiattisce nella sua fame tecnologica ma conserva uno spirito razionale e passionale che riflette su sé stesso e sugli altri.
È un viaggio surrealista e psicotico intorno alla fantascienza e all’apocalisse, una satira ostinata al mondo moderno e, perché no, un esercizio di stile.
Le tecniche d’animazione utilizzate, infatti, sono il plus valore della serie, vanno dalla CGI alla motion-capture del videogioco, dalla stop-motion al cartoon in stile 3d e regalano un’esperienza multiforme.
L’aspetto ludico sta nell’affrontare tematiche importanti come l’amore e la morte con un tono cinico ed irriverente, aggiungendo sempre un elemento emozionale alla macchina robotica.
Il cyber diventa un’ossessione in Love, death & robots e permea tutte le storie narrate, alcune delle quali davvero degne di nota.
Top nine
Il dominio dello yogurt è una satira geniale che analizza il rapporto tra uomo e politica, concentrandosi sul controllo politico che in questo caso passa nelle mani di un prodotto caseario: lo yogurt.
Alternative importanti fa parte sempre della prima stagione ed ironizza sulle possibilità di morte prematura di Hitler e su come si sarebbe evoluta la storia mondiale.
La notte dei minimorti tratta l’apocalisse zombi osservata in miniatura. Puntata semplice, breve ma efficace: è un time lapse della fine del mondo, raccontato con piglio ironico e originale.
Tre robot: strategie d’uscita è la prima puntata della terza stagione che prosegue le avventure dei 3 robot. Stavolta si trovano in una realtà post-apocalittica intenti a scoprire i resti dell’umanità che ha tentato di sopravvivere all’apocalisse in modi differenti, a seconda delle classi sociali.
I più poveri si sono rintanati in un campo survivalista e si sono estinti a causa della scarsità di cibo provocata dalla caccia di animali in estinzione. I ricchi si sono stabiliti su una piattaforma petrolifera convertita in un resort e si sono affidati completamente all’intelligenza artificiale, ma quest’ultima si è ritorta loro contro scatenando una ribellione di robot. I funzionari governativi, invece, si sono rifugiati in un bunker autosostenbile in attesa dell’apocalisse ma sono poi dovuti ricorrere al cannibalismo a causa di un fungo che ha infettato i loro raccolti idroponici.
I tre robot visitano poi una base di lancio di razzi altamente tecnologica, costruita esclusivamente da e per i più ricchi della Terra, con l’intenzione di lasciare il pianeta morente e colonizzare Marte.
I piani fallirono e si scopre che l’umanità, pur avendo tutte le risorse sufficienti per salvare sia l’ambiente sia sé stessa, morì a causa della loro avidità. Ma una navetta se n’è andata con alcuni degli abitanti della Terra all’interno: erano i gatti intelligenti invece degli umani.
Servizio clienti automatico è la critica sociale all’annichilamento dell’uomo e alla sudditanza di fronte alla tecnologia. In una città futuristica, gestita da esistenti robotici, il robot delle pulizie domestiche di un’anziana signora diventa aggressivo nei suoi confronti e del suo cane.
La donna contatta l’assistenza clienti automatizzata ma riceve soltanto risposte inutili, così distrugge il robot con l’aiuto del suo vicino. L’assistenza clienti, però, rivela loro che nel robot è stato avviato un programma che prevede l’eliminazione della donna, la quale ora si trova costretta a fuggire inseguita da un esercito di robot.
Zima blue è uno degli episodi più introspettivi ed emozionanti della prima stagione, se non di tutta la serie, narra la storia di un’artista che trasforma il suo corpo umano in cibernetico per poter conoscere da vicino il cosmo. In realtà, raccontando la sua vicenda personale ad una giornalista, si scopre che Zima blue era in origine una macchina creata per pulire la piscina.
La proprietaria del robot, appassionata di tecnologia, ha modificato i suoi circuiti per fargli acquisire consapevolezza del lavoro svolto e col passare del tempo Zima ha subito continue modifiche fino a diventare un individuo cosciente. Nella sua ultima performance l’artista si autodistrugge mentre nuota in una piscina sostenendo “Lascerò quanto basta per apprezzare il mio ambiente”.
La riflessione si focalizza stavolta sull’uomo che ritorna macchina, su un robot che una volta esperito il mondo umano decide coscientemente di tornare alla sua vera natura e di svolgere i semplici compiti per cui è stato creato.
Il gigante affogato è, insieme a Zima blue, un episodio che analizza le questioni più intime dell’uomo, in questo caso la morte viene approfondita in modo maieutico e viscerale.
Un gigante viene ritrovato deceduto in riva al mare, dopo una forte tempesta, divenendo un fenomeno straordinario per la cittadina. Lo stupore iniziale che la magnificenza di questo corpo generava nelle persone lascia piano piano il posto all’abitudine e al vandalismo.
La decomposizione del gigante lo rende ancora più oggetto di deturpazione e i ragazzi effettuano su di lui amputazioni, murales e altri maltrattamenti. I resti delle sue ossa vengono poi esposti nel museo della città, divenendo un’attrazione per tanti.
Lo scienziato che narra la storia sostiene di essere rimasto affascinato da questo soggetto così imponente e simile a lui, e spera in una sua rinascita, mentre per il resto dei cittadini il gigante rimane il ricordo lontano di un mostruoso animale marino.
Jibaro, a chiudere l’ultima stagione, è la storia folk di un conquistadores sordo che riesce a salvarsi dal canto seduttivo di un essere simile a una donna che viene fuori dalle acque. Questa creatura sensuale e impreziosita di gioielli attira tutti i soldati verso di lei, ma questi sono costretti a morire perché le armature pesanti li fanno sprofondare nelle alte acque in cui si trova la donna. In questa storia di amore e violenza, l’elemento del sangue è fondamentale per la vita che poi diventa morte.
Una menzione a parte va fatta all’episodio della seconda stagione La cabina di sopravvivenza per l’animazione unica e iperrealista, resa grazie all’impiego di tecniche per scolpire i volti davvero incredibili, tanto che sembrano riprese vere.
E voi avete visto questa serie?
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di Veronica Cirigliano
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2022-05-31 09:00:00 ,