«L’Unione europea deve saper far sentire nel mondo la propria voce»- Corriere.it

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di Redazione Politica

Il capo dello Stato: «L’Europa deve adoperarsi per disinnescare la logica competitiva che ha contrassegnato gli ultimi anni, che hanno fatto apparire un mondo sempre più multipolare e sempre meno multilaterale»

«L’Unione deve essere in grado di far sentire nel mondo la propria voce. Per rafforzare quello spazio di libertà, di sicurezza, di giustizia di cui siamo orgogliosi». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel secondo panel del vertice del «Gruppo Arrajolos» in corso al Quirinale. «L’Europa deve adoperarsi – ha aggiunto Mattarella secondo il testo diffuso dal Quirinale – per disinnescare la logica competitiva che ha contrassegnato gli ultimi anni, che hanno fatto apparire un mondo sempre più multipolare e sempre meno multilaterale; ponendo a rischio sviluppo e benessere futuri». Autonomia, secondo il Capo dello Stato, « non significa rinchiudersi in se stessi. Noi europei conosciamo bene i vantaggi della cooperazione e l’Unione deve avvertire la responsabilità di essere protagonista dello sviluppo di un sistema internazionale basato nuovamente sul metodo multilaterale, con regole condivise rispettate da tutti. Il metodo multilaterale, espresso nelle regole sorte all’indomani del secondo conflitto mondiale, ha subito in questi due decenni una progressiva erosione, prodotta anche da una globalizzazione sempre più veloce».

E per Mattarella tocca soprattutto agli europei «evitare che il passaggio da un sistema a un altro generi un periodo di pericolosa anomia, di mancanza di regole. La contrapposizione tra Paesi, tra grandi soggetti internazionali, tra aree geografiche, di per sé pericolosa, condurrebbe – ha aggiunto il presidente – a una «corsa al ribasso» degli standard di protezione della libertà, della salute, della condizione dei cittadini. Basta pensare alla tutela dei dati personali, al contrasto ai mutamenti climatici, agli standard alimentari».

L’Unione, aggiunge il capo dello Stato, « si pone in piena complementarietà con la Nato, rafforzando il suo ruolo di produttore di sicurezza. Accrescere le nostre capacità, fare dell’Unione un attore più credibile è importante per l’Europa e, vorrei aggiungere, lo è anche per gli Stati Uniti, in un mondo sempre più caratterizzato dal protagonismo di grandi soggetti internazionali». Il capo dello Stato ha anche colto l’occasione, infine,
per porre l’accento sul Pnrr. «Nel corso di quest’anno abbiamo compiuto, insieme, passi avanti significativi. Le crisi ci hanno insegnato come la tutela delle nostre sovranità passi necessariamente attraverso la difesa e lo sviluppo della sovranità condivisa nell’Unione», ha detto il capo dello Stato. E ha proseguito: «La pandemia ci ha spinto a predisporre strumenti nuovi, agendo rapidamente, per rispondere alle attese degli europei che chiedevano protezione e sostegno. Next Generation non è soltanto un piano di resilienza e ripresa ma un programma a lungo termine verso una doppia transizione, verde e digitale. Si tratta di costruire il nostro futuro. Next Generation è la strategia. Il percorso per realizzarlo è l’autonomia dell’Unione. Per dar vita a questa prospettiva vi sarà bisogno di investimenti considerevoli, sia nel settore industriale sia nella riqualificazione della forza lavoro; investimenti che nessun Paese da solo può porre in campo. Basterebbe la doppia transizione, verde e digitale, per comprendere che si tratta di un’impresa dalla quale scaturirà una Unione alla cui base sarà la sovranità condivisa».

15 settembre 2021 (modifica il 15 settembre 2021 | 15:43)



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Redazione Politica , 2021-09-15 13:44:14
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