Venerdì 28 ottobre, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è tenuta al Palazzo del Quirinale l’annuale cerimonia dedicata a Fondazione AIRC, appuntamento che apre I giorni della ricerca, iniziativa che dal 1995 informa l’opinione pubblica sui progressi raggiunti nell’ambito della prevenzione, della diagnosi e della cura del cancro, e coinvolge i cittadini alla donazione per sostenere le carriere dei giovani ricercatori e nuovi programmi scientifici.
Fondamentale il sostegno alla ricerca contro il cancro
Il ministro della Salute Orazio Schillaci, il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il Presidente Fondazione Airc Andrea Sironi, il Direttore Scientifico Fondazione AIRC Federico Caligaris Cappio e la Dottoressa Federica Facciotti ricercatrice dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, hanno presentato al Presidente Sergio Mattarella i risultati del comune impegno di un anno di lavoro per la cura del cancro, mettendo in luce l’importanza di continuare a sostenere i ricercatori impegnati a decodificare la complessità del cancro per migliorare le terapie e offrire un futuro migliore a tutti i pazienti.
Ogni giorno diagnosticati 1000 casi di tumore
“Il cancro è purtroppo parte della vita di tutti noi, tocca direttamente o indirettamente ogni famiglia – ha dichiarato Andrea Sironi – In Italia vengono diagnosticati circa mille casi ogni giorno. Quando il cancro irrompe nelle nostre vite, dopo un momento di smarrimento, ci affidiamo con fiducia ai medici, chiedendoci però cosa potremmo fare per accelerare la cura. La risposta è una sola: sostenere la ricerca. Oggi nel nostro Paese vi sono oltre 3,6 milioni di persone che hanno incontrato questa malattia e sono vive.
In Italia percentuale più bassa d’Europa di ricercatori
I dati OCSE 2022 rilevano però che su mille lavoratori in Italia solo 6,5 sono impegnati nel settore della ricerca, rispetto a 13,4 in Francia, 10,1 in Germania e 9,2 in Europa, e che l’investimento in ricerca nel 2020 è stato del 1,5% del PIL in Italia, del 2,3% in Francia, del 3,1% in Germania. Il PNRR comporta finalmente l’impegno ad un investimento nella ricerca per i prossimi tre anni; ci auguriamo che tale investimento straordinario possa essere consolidato e reso strutturale, adeguandolo a quello degli altri Paesi europei più virtuosi. AIRC crede fermamente che la ricerca indipendente vada tutelata perché contribuisce a dare risposte al diritto di cura dei pazienti a prescindere dagli obiettivi industriali”.
Per curare occorre capire
“La storia ci ha impartito due insegnamenti fondamentali che AIRC ha fatto propri – ha spiegato Federico Caligaris Cappio – Il primo è che per curare occorre capire. La comprensione del cancro e dei suoi meccanismi è possibile solo attraverso la ricerca. Il secondo aspetto riguarda la necessità di comunicare i risultati, sia agli addetti ai lavori per le doverose valutazioni, sia al grande pubblico per spiegare come solo la ricerca permette di ottenere risultati significativi per il paziente. La ricerca non si improvvisa ma si costruisce nel tempo con rigore e metodo. Certamente questo atteggiamento, favorito dall’impegno di AIRC, ha prodotto risultati importanti nel nostro Paese, è evidente che la scuola oncologica italiana ha raggiunto un livello di primo piano e una consacrazione scientifica internazionale.
Una road map per affrontare nuove sfide
Molto lavoro però resta ancora da fare per curare tutti i tipi di cancro. Per questo AIRC sta disegnando una road map adeguata ai nuovi tempi per affrontare sfide difficili quali l’internazionalizzazione, il ricambio generazionale dei ricercatori, le disparità territoriali, l’educazione e l’informazione in oncologia e le modalità di traslazione clinica dei risultati della ricerca con tutte le relative implicazioni, inclusi i rapporti con i pazienti. In questa visione strategica un ruolo particolare hanno i giovani, tema a cui AIRC è particolarmente sensibile”.
I finanziamenti aiutano a salvare vite
“La mia storia di ricercatrice è caratterizzata da due grandi valori che AIRC ha da sempre nel suo DNA: la fiducia nei giovani e la condivisione – ha ricordato Federica Facciotti – La ricerca di AIRC ha l’obiettivo di trasformare la vita dei pazienti con nuove cure e terapie sempre più efficaci. Forse è meno evidente quanto anche la vita dei ricercatori si trasformi nel momento in cui ricevono un finanziamento AIRC. Quando ho ottenuto il mio primo Start-Up ero davvero giovane, nella lettera accanto alle parole ‘progetto finanziato’ c’era molto di più, c’era tutta la fiducia di AIRC che mi consentiva di tornare in Italia e avviare un mio laboratorio indipendente. Nel presentare il mio secondo progetto ho potuto contare sulla collaborazione di molti colleghi, il solo fatto di appartenere alla stessa comunità ci ha fatto riconoscere nella condivisione di un obiettivo comune, quello di rendere il cancro sempre più curabile. Anche per noi che studiamo i meccanismi di base della malattia è fondamentale mantenere sempre l’occhio rivolto al paziente perché dietro alle statistiche e ai numeri ci sono le persone, con la loro vita e le loro storie”.
Tre premi per chi sostiene Airc
Al termine della cerimonia, il Presidente della Repubblica ha consegnato tre importanti riconoscimenti a scienziati e sostenitori di AIRC. Il Premio “Guido Venosta” è stato assegnato alla scienziata Lucia Del Mastro dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e Università di Genova per aver identificato un efficace trattamento per la terapia medico-oncologica di giovani pazienti affette da tumore mammario e un nuovo metodo di preservazione della fertilità. Il Premio AIRC “Credere nella Ricerca” è stato attribuito a: Flavio Insinna, per aver mescolato i contenuti della missione di Fondazione AIRC ai temi più leggeri propri del gioco e dell’intrattenimento, coinvolgendo il grande pubblico al sostegno della ricerca sul cancro. Con autentica partecipazione e con innata sensibilità, ha raccontato le storie di ricercatori, volontari e persone che hanno affrontato la malattia, facendoli diventare protagonisti dei suoi programmi e contribuendo a portare la ricerca scientifica nelle case degli italiani; e alla Fondazione CR Firenze, al fianco di AIRC dal 2016 con l’obiettivo comune di promuovere e sostenere la migliore ricerca oncologica nel nostro Paese. Grazie a questa esemplare collaborazione è stato possibile mettere a disposizione della comunità scientifica del territorio fiorentino apparecchiature d’avanguardia e sostenere innovativi progetti di ricerca oncologica e borse di studio per giovani ricercatori.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-10-28 16:01:15 ,www.repubblica.it