McDonald’s, crociata dell’azionista Icahn per «liberare» le scrofe gravide

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L’investitore attivista Carl Icahn ha lanciato un’insolita battaglia all’interno del Cda di McDonald’s per chiedere alla catena di fast-food di pretendere dalla propria filiera la fine alla pratica che consiste nel tenere le scrofe gravide confinate in piccole casse. In una dichiarazione di domenica, McDonald’s ha comunicato che Icahn ha ottenuto dal consiglio d’amministrazione due supervisori con l’incarico di valutare «una precisa questione riguardante la lavorazione del maiale». Icahn ha chiesto a McDonald’s di esigere che tutti i suoi fornitori di carne di maiale degli Stati Uniti tengano gli animali fuori dalle gabbie fissando scadenze specifiche.

Il tutto rispettando accordi precedentemente fissati. McDonald’s, infatti, già nel 2012 aveva promesso di eliminare gradualmente l’uso delle cosiddette «stalle di gestazione» per le scrofe gravide nella sua catena di approvvigionamento di maiale degli Stati Uniti in un arco di tempo di 10 anni. Entro la fine del 2022, l’azienda si aspetterebbe insomma di rifornirsi dall’85 al 90 % della sua carne di maiale statunitense da scrofe non più confinate in gabbie di gestazione, eliminando completamente questo approvvigionamento entro la fine del 2024, ha fatto sapere la catena di fast-food. Ma la Humane Society of the United States, ong statunitense che si batte per i diritti degli animali, ha messo in dubbio l’impegno dell’azienda.

In una proposta degli azionisti presentata a novembre, il gruppo ha detto che sembrava che McDonald’s stesse progettando di ridurre il tempo in cui i fornitori rinchiudono le scrofe incinte nelle stalle, piuttosto che porre fine del tutto alla pratica. «McDonald’s nel 2012, lavorando con Carl Icahn e la Humane Society of the US, si è impegnata a eliminare le gabbie di gestazione», ha dichiarato Josh Balk, vicepresidente della protezione degli animali da allevamento alla Humane Society. «Invece, stanno permettendo ai produttori di maiale di confinare ancora i maiali gravidi per sei delle 16 settimane della loro gravidanza».



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