di Gianluca Dotti
“Nel periodo di lockdown è emersa con ancora più forza la centralità della televisione, sia come fonte di informazione sia per lo svago, con un maggiore approccio digital tanto nelle coltri più giovani quanto nella gente adulta”. È da questa evidenza, portata alla discussione da Nora Schmitz di Ipsos, che ha preso il via il primo dei sei appuntamenti di Trends 2022, il focus sull’anno che verrà in quattro giornate organizzate in collaborazione con Ipsos e che – come ormai è tradizione – segna l’ultimo grande evento dell’anno nell’agenda di Wired.
Il panorama dei media, protagonista dell’incontro della mattina di lunedì 29 novembre, è stato raccontato attraverso numeri e dati, in una fase di cambiamento radicale che sta investendo il campo dei media. “Un dato significativo è che nel corso dell’ottobre 2021, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il numero di persone che utilizzano la televisione via internet è quasi raddoppiato”, ha raccontato ancora Schmitz. “Dall’altro lato, però, un elemento su cui occorre riflettere riguarda la parte consistente della gente che è completamente tagliata fuori dalla rete“. Una fetta di gente a cui va aggiunto “un altro 30% di persone che utilizzano la rete solo tramite mobile e che hanno un’esperienza fruitiva diversa da quella televisiva on demand”. Percentuale che, come racconta il trend storico dei dati, non si sta affatto riducendo.
“Ciò che è certo è che ci aspetta un periodo di grande trasformazione, di fronte al quale occorre delineare opportunità e minacce del prossimo futuro, e soprattutto farsi trovare pronti per non venire travolti”, ha aggiunto Nicola Neri, amministratore delegato di Ipsos. Un concetto, quest’ultimo, che è alla base dell’iniziativa stessa di Trends: un’analisi dettagliata di quello che è successo negli ultimi mesi, per capire il presente e guardare con consapevolezza al nuovo anno che sta per cominciare. “Peraltro gli ultimi venti mesi sono stati caratterizzati da un evento imprevisto che ha causato un’accelerazione improvvisa in vari settori, cambiando per molti aspetti le regole del gioco”, ha aggiunto Neri.
Se appare evidente che l’ecosistema dei media sta subendo una trasformazione radicale, non tutti i paesi stanno rispondendo allo stesso modo. Un esempio emblematico è rappresentato dagli Stati Uniti, dove la televisione via streaming è aumentata enormemente, arrivando addirittura a superare quella broadcast. Oggi per l’Italia non è ancora così, ma l’ovvia domanda è se presto questo trend investirà anche il nostro paese.
Le emozioni e le esperienze sono ciò che muove i media
Sul ruolo della pandemia in questo profondo cambiamento si è espresso sul palco dell’evento Bruno Bertelli di Publicis Worldwide e Publicis Group Italia, evidenziando come il Covid-10 abbia generato anzitutto una nuova consapevolezza nella gente. “In generale si è visto come i prodotti hanno sempre più un ruolo funzionale, mentre i brand sono valutati dal punto di vista emozionale, creando un vero e proprio legame con il consumatore”, ha sintetizzato. Tutto questo ha determinato l’esigenza di rimodulare il lavoro dei brand, i quali sono chiamati a fare qualcosa di attivo a sostegno della società (in termini di sostenibilità, inclusione, sicurezza, lotta alla violenza, eccetera) o in relazione ad alcuni eventi specifici che investono le cronache nazionali e internazionali.
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2021-11-29 17:20:21