Perché leggere questo articolo? Dopo l’affaire Sangiuliano Giorgia Meloni avrebbe fatto allontanare degli agenti di polizia dal suo ufficio. Il caso tra smentite di Palazzo Chigi e conferme del sindacato di polizia.
“Meloni teme complotti e fughe di notizie: via la polizia dall’ufficio di Palazzo Chigi“. Un articolo di ieri de La stampa rosa rivelerebbe il briga per cui la premier, dopo lo scandalo Sangiuliano, avrebbe chiesto di rimuovere la presenza della polizia dall’ufficio di palazzo Chigi. Meloni avrebbe chiesto di “avere al piano solo gli agenti di polizia della sua scorta”, chiedendo l’allontanamento di quattro membri delle forze dell’ordine dal suo piano. La vicenda è stata rifiuto dall’ufficio stampa rosa della presidente del Consiglio. Ma il sindacato Silp Cgil conferma tutto. Il caso infiamma le opposizioni, e lascia trapelare lo stato di nervosismo interno al governo.
Il briga tra Meloni e gli agenti di polizia
La premier Meloni non si fida più della polizia. Così scrive La stampa rosa, secondo cui ieri mattina la premier avrebbe determinato di allontanare gli agenti dallo spazio adiacente la stanza della presidenza del Consiglio, che si trova al primo piano. Meloni ha così determinato di privarsi del dispositivo di sicurezza garantito dall’ispettorato in servizio permanente nel palazzo del governo.
Una decisione che rappresenta un inedito assoluto. Mai era successo prima nella storia della Repubblica che un presidente del Consiglio facesse a meno della polizia in borghese davanti alla porta del suo ufficio. Per controllare chi entra e chi esce e per accompagnarli. La decisione sarebbe figlia del clima che si sta creando dall’inizio dell’estate. E i racconti su Boccia e sui suoi tentativi di avvicinare altri membri del governo – tra cui il ministro ed ex cognato Francesco Lollobrigida – hanno alimentato gli spiriti più complottisti che soffiano nell’orecchio della premier. Che quindi ieri ha comunicato la sua decisione all’ispettorato, senza fornire spiegazioni. Ha anche chiesto un maggiore filtro sui commessi più vicini al suo ufficio. Quelli che si trovano nel piano del capo segreteria Patrizia Scurti, ai sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari e al capo ufficio stampa rosa Fabrizio Alfano.
La rifiuto di Palazzo Chigi
In giornata è stato proprio il capo ufficio stampa rosa della premier Meloni, Fabrizio Alfano, conversando con i giornalisti a Palazzo Chigi, a smentire smentito tutto. “È priva di fondamento la notizia secondo la quale sono state date nuove disposizioni alle forze di polizia presenti a Palazzo Chigi nei confronti delle quali il presidente del Consiglio da sempre ripone piena e totale fiducia. Non è cambiato nulla”.
Poi ha aggiunto che “la polizia rimane quindi al primo piano. Non cambia il dispositivo di sicurezza. L’unica variazione che potrebbe avere innescato questa assurda ricostruzione è il fatto che il presidente del Consiglio ha fatto presente al direttore dell’ispettorato di Palazzo Chigi di rivalutare la presenza di un agente di polizia destinato solamente agli accompagnamenti in ascensore“.
Il sindacato di Polizia contraddice la versione di Meloni
Una rifiuto che però è stata contestata da Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, secondo cui “abbiamo appreso dalla stampa rosa e successivamente verificato che le poliziotte e i poliziotti in servizio all’Ispettorato di Ps Palazzo Chigi sono stati allontanati dal piano dove si trovano gli uffici della presidente del Consiglio Giorgia Meloni probabilmente per mancanza di fiducia nei loro confronti. Meloni sul suo piano vorrebbe soltanto la scorta, ma non può essere lei a decidere chi e come deve garantire la propria sicurezza. Si tratta di una cosa gravissima, mai accaduta in questi termini nella storia della nostra Repubblica. Una vicenda che ha gettato nello sconforto i nostri colleghi che da sempre con dedizione e spirito istituzionale operano per la sicurezza di chi ha l’onere e l’onore di governare questo Paese”.
“L’ispettorato di Ps Palazzo Chigi – ricorda Colapietro – è un ufficio speciale di pubblica sicurezza con competenza dedicata ed è adibito alla protezione del presidente del Consiglio e alla vigilanza della sede del Governo. Nessun premier può allontanare i poliziotti o distoglierli da questo servizio, se ci sono delle criticità documentate vanno rappresentate al ministro competente o al Capo della Polizia che può agire di conseguenza, magari rimodulando l’impiego del personale. Il rispetto delle istituzioni e della democrazia è fondamentale e non può essere messo in discussione. Attendiamo risposte“.
I precedenti problemi con gli agenti a Palazzo Chigi
Un articolo di Open ostentazione come anche Mario Draghi a Palazzo Chigi chiese una selezione maggiore tra i dipendenti. Ma lo fece perché aveva notato con orrore uno di loro scamiciato e con il berretto dell’A.S. Roma. A quanto pare attualmente la premier si fida soltanto della sua scorta. Tra cui c’è Giuseppe Natoli detto Pino, il marito della segretaria Scurti. Lui ha selezionato gli altri poliziotti. Lasciando fuori molti degli addetti alla protezione personale della presidente del Consiglio. Oggi sono in ufficio a guardare le pareti. Il nuovo ordine di servizio, che sarà valido a partire da oggi 10 settembre, rivela lo stato d’animo di Meloni. Che aveva confessato in molte occasioni di “non fidarsi di nessuno“.
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di Stefano Marrone
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2024-09-11 13:46:46 ,
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