Un gruppo di ricercatori, coordinato da Mickaël Lhéritier dell’Universite Claude Bernard di Lione (Francia), è riuscito a ricostruire le caratteristiche della testa di un “millepiedi” gigante vissuto fra i 345 e i 290 milioni di anni fa. I risultati, pubblicati su Science Advances, sono stati ottenuti grazie a una tecnica nota come tomografia computerizzata, applicata a due fossili molto ben conservati di due esemplari giovani, ritrovati a Montceau-les-Mines, in Francia.
Il mistero del “millepiedi” preistorico
L’animale in questione appartiene al genere Arthropleura e al phylum Arthropoda, di cui fanno parte per esempio i crostacei, ma anche i ragni, gli scorpioni e molti altri gruppi di animali. Uno di questi è il gruppo dei Myriapoda, a cui appartengono millepiedi, centopiedi e altri organismi caratterizzati da un alto numero di segmenti del tronco, ognuno dei quali presenta uno o due paia di zampe.
Gli Arthropleura appartengono proprio al gruppo dei Myriapoda e sono stati scoperti per la prima volta nel 1854. Fino ad oggi, però, non era stato possibile ricostruire le caratteristiche della testa di questi giganti del passato (che potevano raggiungere i 2,6 metri di lunghezza), vissuti in Europa e Nord America durante il medio e tardo Paleozoico. Proprio per l’assenza di dettagli anatomici della testa, fino ad oggi le loro origini evolutive sono state molto discusse all’interno della comunità scientifica.
Lo studio
Grazie alla ricostruzione ottenuta da Lhéritier e colleghi sono emersi molti nuovi dettagli che hanno permesso di fare un grande passo avanti in questo senso, contribuendo allo stesso tempo ad infittire il mistero. Come spiega James Lamsdell del Dipartimento di geologia e geografia della West Virginia University (Stati Uniti) in una perspective pubblicata su Science Advances, con l’aiuto della tomografia computerizzata il gruppo di ricercatori ha infatti confermato che gli Arthropleura appartengono al gruppo dei Myriapoda e che hanno diverse affinità con i millepiedi.
Tuttavia, prosegue Lamsdell, dalle analisi è anche emerso che la testa degli esemplari fossili presi in esame “presenta un mosaico di caratteristiche di millepiedi e centopiedi”. Questi ultimi possono sembrare molto simili, e per certi versi lo sono, dato che appartengono entrambi allo stesso phylum. Allo stesso tempo, però, si tratta di animali ben distinti, con abitudini alimentari e caratteristiche molto diverse: i centopiedi per esempio sono predatori, mentre i millepiedi si nutrono principalmente di vegetali o di organismi in decomposizione.
Non solo, dallo studio è anche emerso che i due esemplari di Arthropleura analizzati erano dotati di due occhi molto sporgenti, una caratteristica mai osservata in precedenza né fra i millepiedi, né fra i centopiedi. In sostanza, l’origine evolutiva degli Arthropleura rimane in parte un mistero, ma, secondo Lamsdell, la loro natura chimerica che sembra emergere dallo studio potrebbe aiutare a rispondere ad alcune domande al momento irrisolte sull’evoluzione dei Myriapoda.
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di Sara Carmignani www.wired.it 2024-10-10 14:58:00 ,