L’Italia è quasi tutta in zona gialla. Secondo i dati analizzati dalla Cabina di regia del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità nei prossimi giorni altre quattro regioni dovrebbero passare in zona gialla. Cona la Liguria che quasi sfiora la zona arancione. I limiti per entrare nella zona gialla sono due: la soglia del 10 % di posti occupati da pazienti Covid nelle terapie intensive e quella del 15 % di posti occupati da pazienti Covid nei posti ordinari. A rientrare in questi parametri sono Abruzzo, Emilia-Romagna, Toscana e Val d’Aosta. Quattro regioni che si sommano alle 10 che il 3 gennaio erano in questa fascia: Lombardia, Lazio, Piemonte, Sicilia, Liguria, Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Calabria e le Province autonome di Bolzano e Trento. La Provincia autonoma di Trento registra i valori più alti rispetto all’occupazione dei posti letto per i malati Covid nelle terapie intensive: è al 27,8 %. Tra i dati più alti anche Marche, al 23,9 %, e Piemonte, al 21,7 %.
L’indice di contagio Rt invece è salito da 1,18 a 1,43. Mentre si registra un nuovo forte balzo dell’incidenza settimanale che raddoppia, passando da 783 a 1.669 casi per 100mila abitanti. Questi i dati in esame della cabina di regia del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità riunita questa mattina per il monitoraggio settimanale. In crescita anche il tasso di occupazione di posti letto in area medica, 21,6 %, e in terapia intensiva, 15,4 %. Nel periodo 15-28 dicembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,43 (range 1,23 – 2), in forte aumento rispetto alla settimana precedente (1,18) e ben al di sopra della soglia epidemica. L’incidenza settimanale, a livello nazionale, continua ancora ad aumentare rapidamente: 1.669 casi ogni 100 mila abitanti (31 dicembre 2021-06 gennaio 2021) rispetto 783 casi ogni 100 mila abitanti (24-30 dicembre). Parlando di regioni, questa settimana i valori più alti rispetto all’incidenza si sono registrati in Toscana: 2680 casi per 100 mila abitanti. In aumento la percentuale di casi che vengono notati dopo la comparsa dei sintomi: «È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (50 % vs 48 %) e aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (34 % vs 31 %)».
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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2022-01-07 09:00:50 ,