La barchessa di Corte Palazzo ristrutturata da un imprenditore che lavora con uomini d’affari russi nelle campagne veronesi di Belfiore
Un lungo viale di pioppi, una villa veneta cinquecentesca abbandonata e, accanto, la grande barchessa ristrutturata divisa in 48 appartamenti. Siamo nelle campagne veronesi di Belfiore, fra piantagioni di mele e vigneti, ed è questo il luogo del misfatto: Corte Palazzo. Qui hanno trovato la droga e qui hanno perquisitola mansarda di Luca Morisi
, il guru della Lega inventore della «Bestia», la potente macchina da propaganda di Salvini. «Io, giuro, non l’ho mai visto — garantisce Cristina che gli abita sotto con la famiglia —. Ma in quei giorni c’è stato un bel trambusto e la mia cagnetta faceva il finimondo». La vicina di abitazione se li ricorda bene il 13 e il 14 agosto, perché non succede spesso che in questo posto così isolato capitino volti nuovi. «Ma soprattutto che vadano avanti e indietro come facevano loro. Erano ragazzi, prima è arrivato quello con la zainetto, poi quello con il berrettino rosso, e poi sono arrivati i carabinieri…».
Un controllo pare mirato. Nella macchina c’era lo stupefacente e i ragazzi non hanno avuto problemi a dire da dove arrivava: Morisi. Lui, che abitualmente vive a Mantova, li ha ospitati nel suo appartamento di campagna a Corte Palazzo. Una abitazione confinante con quella dell’uomo d’affari russo Sergey Martyanov, balzato tempo fa all’onore delle cronache per via della sua amicizia con Andrea Lieto, professione imprenditore, specialità paradisi fiscali. «È stato Lieto a ristrutturare l’intera barchessa, poi ha venduto gli appartamenti», ricorda il sindaco del paesino veronese, Alessio Albertini, che parla con prudenza perché ha le elezioni. Lieto, molto attivo nel commercio di automobili e nelle compravendite di case, ha voluto la sede di una delle sue società proprio a Corte Palazzo: la Andrea Lieto srl, costituita nel 2007, l’anno in cui Morisi ha preso abitazione. Una società interamente controllata dalla Lieto & partners ltd, questa con sede in Gran Bretagna.
Per il resto la barchessa, nata con l’idea di farne un complesso esclusivo immerso nella ricca campagna di Belfiore, è finita per essere abitata un po’ da tutti: ci sono professionista, impiegati, operai, famiglie di migranti africani, profughi, parecchia gente che lavora nelle campagne. E poi ci sono i fantasmi: «Morisi io non l’ho mai visto, il russo un paio di volte l’anno».
27 settembre 2021 (modifica il 27 settembre 2021 | 22:04)
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Andrea Pasqualetto, inviato a Belfiore (Verona) , 2021-09-27 20:04:34
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