morte in pochi minuti, avvelenate a causa della siccità

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A Sommariva del Bosco, in provincia di Cuneo, 50 mucche sono morte molto probabilmente dopo aver mangiato sorgo, cereale che in condizioni di siccità sviluppa una tossina velenosa.

Una cinquantina di mucche sono state trovate morte a Sommariva del Bosco, in provincia di Cuneo: ad ucciderle molto probabilmente è stata l’ingestione di sorgo, cereale che a causa della siccità potrebbe aver sviluppato alcune tossine velenose. L’episodio è avvenuto nell’azienda agricola di Giacomino Olivero, allevatore di bovini della razza Piemontese. Sono in corso approfondite analisi per accertare quali sono state le cause del decesso.

Stando a quanto ricostruito ieri l’allevatore ha portato i suoi 160 bovini a pascolare in un terreno di sua proprietà coltivato a sorgo, a circa un chilometro dalle stalle. Dopo aver brucato il cereale gli animali hanno cominciato a tremare, cadere e soffocare, e a decine sono decessi nel giro di pochi minuti. “Uccise come mosche – ha dichiarato l’allevatore, intervistato dal Corriere –. Abbiamo subito dato l’allarme ed è intervenuto il veterinario aziendale, Giovanni Toppi di Viterbo, il veterinario braidese dell’Asl, Francesco Acciari, insieme con i carabinieri forestali di Bra. Abbiamo cercato di salvare gli altri capi”.

Dall’Istituto zooprofilattico hanno spiegato che alcuni tipi di sorgo, se giovani, in condizioni di forte siccità possono sviluppare sostanze tossiche, tra cui l’acido cianidrico, letale per bovini e ruminanti in genere. Secondo Elia Dalmasso, presidente Associazione Regionale Allevatori Piemonte, quello avvenuto è “un fatto inaspettato che ci ha colpiti tutti. Gli allevatori sanno che sorgo e mais, se sotto stress idrico, possono produrre tossine: lo sa bene chi alleva mucche da latte. Nessuno però si aspettava un esito così grave”.

Sul caso è intervenuta anche la Coldiretti Cuneo spiegando che sull’ipotesi di intossicazione da sorgo “si è ancora in attesa degli esami tossicologici dell’Istituto Zooprofilattico sulle carcasse degli animali: qualsiasi considerazione di natura tecnico-agronomica è prematura”. Secondo associazione di categoria, “prima di giungere a considerazioni affrettate consigliamo di attendere i risultati delle analisi svolte da Istituto Zooprofilattico e Asl Cn2, specialmente per fornire eventuali indicazioni utili ad altri allevatori”.





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di Davide Falcioni
www.fanpage.it
2022-08-08 17:45:15 ,

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