Sono morte una dopo l’altra nel giro di una manciata di minuti. Cinquanta mucche uccise dal sorgo, un cereale. Almeno questa è l’ipotesi su cui stanno lavorando gli esperti dell’istituto zooprofilattico incaricati delle analisi. «Ho chiesto anche agli allevatori della zona, a memoria nessuno si ricorda un fatto simile», assicura il sindaco di Sommariva del Bosco Marco Pedussia.
Il protagonista di questa vicenda è Giacomino Olivero, 58 anni, ancora sconvolto per quello che gli è capitato. «Un disastro – dice – Sono appena arrivati i veterinari a ritirare le placchette auricolari delle mucche. C’è già il camion che aspetta per portarle via», dice. Con lui c’è il nipote che era presente anche sabato quando un terzo del loro bestiame è deceduto in un prato.
Le mucche sono morte intossicate, soffocate dal sorgo, una pianta che cresce bene in condizioni di siccità ma che risulta tossica per le mucche. «L’azienda agricola ci ha spiegato che il primo taglio del cereale sera servito per far fieno ma che all’allevatore avevano detto che adesso avrebbe potuto portare gli animali», spiega il sindaco. Dopo una decina di minuti che erano nel campo, però, le mucche hanno iniziato a tremare e cadere a terra. «Le vedevi boccheggiare e morire», racconta l’allevatore. In pochissimo tempo il campo si è riempito di gente, sono arrivati i veterinari dell’asl, anche i carabinieri forestali e tanti colleghi di Olivero. Insieme sono riusciti a trascinare via la gran parte del bestiame e salvare gli animali impedendo che potessero mangiare il cereale tossico che, nelle piante giovani, che possono sviluppare sostanze tossiche, colpisce il sistema nervoso degli animali. La morte avviene per asfissia.
L’istituto zooprofilattico sta ancora facendo esami sul materiale prelevato sabato a Sommariva del Bosco per verificare che quella sia la causa di morte degli animali.
«Io non so dire quale sia la causa, non accuso nessuno – dice l’allevatore – quel campo l’ho seminato io. Ci siamo interrogati su cosa fare con questa siccità, mi sono documentato e ho trovato che quel cereale si adattava bene anche a questi climi. Non l’avevo mai usato ma la prospettiva di non avere fieno per l’inverno mi ha convinto a provare. Ora mi sento come se avessi portato a morire i miei animali», dice. Olivero arriva da una famiglia di allevatori, porta le mucche al pascolo da quando avevo sei anni. «Ho già fatto un’infarto nella mia vita, questa storia a momenti me ne porta un secondo», confida. E’ atterrito e preoccupato. «Sono affezionato ai miei animali uno ad uno, e penso anche al danno economico. È enorme». Entro sera le carcasse saranno rimosse, il veterinario monitora da giorni la salute delle 30 vacche sopravvissute sabato scorso. «La maggior parte sta bene, ma qualcuno ha ancora qualche sintomo di intossicazione».
“Esprimiamo la nostra massima solidarietà all’allevatore Giacomino Olivero – dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo – come Organizzazione ci stiamo muovendo per contribuire a coordinare le iniziative di solidarietà all’azienda agricola”. La solidarietà del mondo agricolo è stata enorme. Sulla pagina facebook del comune di Sommariva del Bosco gli agricoltori, il comune, le associazioni locali hanno avviato una raccolta fondi che fa capo alla parrocchia. «Da oggi è possibile fare donazioni per il grave danno subito dalla famiglia Olivero Giacomino al seguente IBAN: IT70L0306909606100000115303
Chiesa Parrocchiale S.mi Giacomo e Filippo. È importantissimo indicare la causale: donazione famiglia Olivero per danni ai capi di bestiame.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-08-08 15:00:06 ,torino.repubblica.it