Era arrivata al Cto di Torino in condizioni disperate e si è arresa dopo quasi un giorno di lotta. Non ce l’ha fatta, Giulia Grigore, la diciottenne rimasta coinvolta in un gravissimo incidente con il suo monopattino ieri mattina alle 7.30 sulla circonvallazione di San Giorgio Canavese, mentre stava andando a lavorare. Si è spenta nelle prime ore di venerdì, lasciando il papà, il fratello, gli amici e l’intera comunità di San Giusto Canavese, il suo paese di residenza, profondamente sconvolti.
In monopattino al lavoro per raggiungere il posto senza auto
Con quel monopattino elettrico, Giulia, stava andando a lavorare. Un modo per percorrere quella decina di chilometri che separano casa sua – a San Giusto Canavese – dal Caffè Torino di Rivarolo, in cui lavora da circa un anno come cameriera, la ragazza lo trovava sempre, anche senza macchina. D’inverno era l’autobus che i suoi coetanei prendono per andare a scuola. D’estate, quando i pullman cambiano tragitto e sarebbe servito pure il treno, ci arrivava con uno strappo da un amico o con il suo monopattino elettrico, scegliendo le strade meno frequentate, per quel che si può.
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L’incidente al semaforo
Lo stava facendo anche ieri mattina alle 7.30, quando al semaforo tra la provinciale 53, circonvallazione di San Giorgio Canavese, e la provinciale 51 che collega a Lusigliè e Ciconio, ha impattato con un’Alfa Romeo Giulietta proveniente da Lusigliè, dove l’automobilista – un ragazzo poco più grande di lei, nato nel 2003 – risiedeva. Lui – rimasto illeso e immediatamente fermatosi per prestare soccorsi – voleva proseguire dritto al semaforo sulla sp 51, lei, dalla 53, avrebbe svoltato a sinistra, verso la 51, nella direzione da cui l’auto proveniva. La ragazza, sbalzata dal monopattino, ha sfondato con il corpo il parabrezza dell’auto ed è ricaduta a terra.
Immediato l’intervento dei soccorsi, chiamati da alcuni astanti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Strombino, che stanno ora ricostruendo la dinamica dell’incidente, e l’elisoccorso del 118 che ha trasportato la giovane al Cto di Torino in condizioni disperate. Intubata con un gravissimo trauma cranico e maxillo facciale, emorragia, femore rotto e fratture.
Presso il semaforo sono presenti telecamere in grado di riprendere eventuali passaggi con il rosso, ora al vaglio dei carabinieri. Il monopattino, che può raggiungere una velocità di 25 km orari, viaggiava su una provinciale in cui il limite è 70. Stando alle prime ricostruzioni, la ragazza non avrebbe avuto il casco, obbligatorio solo per i minorenni.
A lavoro pensavano a un semplice ritardo
«È troppo pericoloso, troppo. Le macchine vanno a canna» dicono gli amici che hanno aspettato sue notizie fuori dal pronto soccorso del Cto per tutta la giornata. Ci sono quelli dell’infanzia, cresciuti insieme a San Giusto, e chi ha studiato con lei a Rivarolo, prima che lasciasse gli studi per cercare lavoro e occuparsi della famiglia, originaria della Romania e composta da un fratellino dodicenne e dal papà, che ieri mattina era a lavoro a Novara e si è precipitato. Ha chiamato il bar in cui Giulia lavorava: possibile che non fosse lì? I proprietari non si erano ancora allarmati, pensavano a un po’ di ritardo, a una sveglia non suonata. Lei, invece, era a terra sulla provinciale.
Un paese a lutto
«È mancata Giulia, siamo sconvolti» è il messaggio che da qualche ora gli abitanti della piccola comunità di San Giusto Canavese – 3.500 abitanti – in cui la famiglia Grigore vive da tanti anni, si stanno scambiando. Una famiglia conosciuta, integrata nelle attività del paese, dalla scuola all’oratorio parrocchiale. «Giulia si è sempre data tanto da fare per la sua famiglia, anche in situazioni non facili, occupandosi del papà e del suo fratellino. La conosciamo bene, la sua voglia di lavorare era ammirevole e ci dice anche che la società sa essere ingiusta – ricorda Giosi Boggio, sindaca di San Giusto Canavese – Abbiamo sperato fino all’ultimo che la sua giovinezza, la sua voglia di vivere prevalessero».
Il ricordo del comune di San Giusto canavese
Riportiamo integralmente il post Facebook del comune di San Giusto Canavese: “Oggi un silenzio doloroso avvolge tutti noi.Giulia , una ragazzina di soli 18 anni, ci ha lasciati,portata via troppo presto da un destino crudele.Giulia era una ragazza buona, priva di cattiveria, con un sorriso che spesso nascondeva una tristezza profonda. La vita, con lei, non era stata molto amica.Senza la mamma aveva dovuto diventare grande prima del tempo.Ogni mattina,si alzava presto per andare al lavoro a Rivarolo, utilizzando il suo monopattino, l’unico mezzo a disposizione.Non era un lusso,ma una necessità, un simbolo del dramma della povertà che spesso dimentichiamo. Nonostante le difficoltà, riusciva a mantenere quella gentilezza che la rendeva speciale agli occhi di tutti.Giovane senza malizia semplice e
buona,era circondata da tanti amici che le volevano bene per il suo cuore grande e la sua naturale dolcezza.Ieri sera, fino a notte inoltrata, quei suoi amici sono rimasti al suo fianco in ospedale, sperando , pregando e incoraggiandola a lottare.Volevano credere che la loro Giulia ce l’avrebbe fatta, che il suo sorriso triste avrebbe ritrovato la luce.Ma questa mattina presto,la voce spezzata di suo papà mi ha annunciato ciò che tutt i temevano, ma che nessuno voleva sentire: la sua bambina era volata in cielo.Morire a 18 anni , con tutto l’amore che aveva ancora sa dare e da ricevere è un
dramma che spezza il cuore, che lascia un vuoto incolmabile in tutti noi. Oggi sconvolti, ancora increduli ci stringiamo attorno al papà e al suo fratellino Gabriele.Riposa in pace, anima dolce .Il tuo spirito gentile continuerà a vegliare su coloro che hai amato e che ti hanno amata, accompagnandoli in ogni passo del cammino che ancora devono percorrere”.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-08-10 06:15:47 ,torino.repubblica.it