Un cyberattacco del tipo Distributed Denial-of-Service a X ha fatto partire in ritardo l’intervista di Elon Musk a Donald Trump. “Questo massiccio attacco mostra che c’è molta opposizione a sentire cosa Trump ha da dire, quindi sono onorato di avere questa conversazione”, ha scritto il miliardario nel momento in cui per gli utenti è risultato impossibile accedere alla diretta streaming nonostante il sistema fosse stato testato per sostenere fino a “otto milioni di ascoltatori in contemporanea”. Più tardi la campagna di Trump ha risposto a muso duro al commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, che aveva ricordato a Musk l’obbligo di rispettare le norme Ue contenute nel Digital Services Act relative alla moderazione e alla rimozione “tempestiva” di eventuali contenuti illeciti o fake news.
Quanto ai contenuti, gran parte delle oltre due ore di colloquio senza contraddittorio – anzi inframmezzate da sperticate lodi di Musk – è stata dedicata all’immigrazione illegale e all’attentato subìto. “Se non avessi girato la testa, non starei parlando con te in questo momento, per quanto tu mi piaccia”.
Poi gli attacchi alla sfidante democratica Kamala Harris e dallo smaccato sostegno dell’”intervistatore” nei confronti del candidato Repubblicano alla Casa Bianca. “Dovresti vincere per il bene del Paese“, ha detto Musk definendo Harris una non moderata di sinistra. L’ex presidente americano si è detto d’accordo con lui: “E’ una radicale di San Francisco, è più a sinistra di Bernie Sanders: sarà peggio” di Joe Biden. Che per Trump è “il peggiore presidente della storia” ma “quello che gli hanno fatto”, cioè la sostituzione nella corsa alla presidenza con la sua vice che ha più chance di vittoria, “è stato un colpo di Stato“, ha ribadito Trump.
Il leader del movimento MAGA ha poi promesso ancora una volta la più grande deportazione di migranti nella storia degli Stati Uniti e affermato che andare d’accordo con Vladimir Putin, Xi Jinping e Kim Jong Un “è una cosa buona, non una cosa cattiva” perché “sono duri, intelligenti e proteggeranno il loro Paese”, ha aggiunto.
Sono seguite le solite critiche muscolari alla Ue che si “approfitta di noi” negli scambi commerciali” e “noi li difendiamo con la Nato: dovrebbe pagare quanto noi per l’Ucraina”. Il miliardario ha ricordato a Trump di aver ricevuto una lettera da Bruxelles prima dell’intervista. “Ci sono tentativi di censura da parte di altri paesi”, ha sostenuto Musk. “L’Unione Europea dovrebbe farsi gli affari propri invece di cercare di intromettersi nelle elezioni presidenziali americane”, ha scritto dal canto suo su X Steven Cheung, portavoce di Donald Trump, dopo le polemiche nate attorno al live. “Solo nell’America di Joe Biden e Kamala Harris un’organizzazione straniera non democratica può sentirsi abbastanza incoraggiata da dire a questo Paese cosa fare. Sanno che una vittoria del presidente Trump significa che l’America non sarà più derubata perché utilizzerà in modo intelligente le tariffe e gli accordi commerciali rinegoziati che mettono l’America al primo posto. Cerchiamo di essere molto chiari: l’Unione europea è nemica della libertà di parola e non ha alcuna autorità per dettare il modo in cui facciamo campagna elettorale”.
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di F. Q.
www.ilfattoquotidiano.it
2024-08-13 07:07:36 ,