L’Europa deve dare la libertà alle imprese del settore automobilistico europeo di raggiungere gli obiettivi ambientali liberamente. Ecco sintetizzato il messaggio della Dichiarazione di Monza frutto del lavoro della conferenza annuale dell’Automotive Regions Alliance (ARA), ospitata nella suggestiva cornice dell’Autodromo di Monza. Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, ha ufficialmente assunto la presidenza dell’Alleanza, raccogliendo il testimone da María Victoria Chivite Navascués, presidente della Navarra. Una discussione ferma che pur mantenendo i toni dei più seriosi protocolli istituzionali, ha evidenziato una spaccatura tra due visioni contrapposte: da un lato, le regioni con i loro distretti industriali sostenitori della neutralità tecnologica; dall’altro, chi vede nell’elettrificazione l’unica strada percorribile per raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero entro il 2035.
L’Automotive Regions Alliance: un pilastro per la transizione europea
L’ARA è composta da 36 regioni europee che rappresentano il cuore industriale del continente. Con oltre il 34% del PIL dell’Unione Europea e 134 milioni di cittadini, l’alleanza si pone l’obiettivo di accompagnare la transizione ecologica del settore automobilistico senza sacrificare competitività e posti di lavoro. Per Guido Guidesi, la presidenza lombarda rappresenta non solo un riconoscimento, ma anche un’occasione strategica per far pesare la voce delle regioni: “Lavoreremo per portare proposte concrete alla Commissione Europea, difendendo il settore dell’automotive come pilastro della nostra economia”.
Monza, simbolo di consuetudine e innovazione
La scelta del Circuito di Monza come sede della conferenza è stata la ciliegina sulla torta. L’Autodromo, infatti, emblema della consuetudine motoristica italiana, ha recentemente ottenuto la riconferma per ospitare il Gran Premio d’Italia di Formula 1 per altri sei anni. Un traguardo che consolida il ruolo di Monza come punto di riferimento generale per il mondo dei motori e che ben si sposa con la volontà della Lombardia di guidare la transizione verso una vivacità sostenibile senza rinunciare alla propria eredità storica.
Durante l’evento, una spettacolare parata di 40 auto importanti, organizzata con il contributo di ACI Brescia, ha ribadito l’importanza di tutelare il patrimonio culturale dell’automotive. Nella Dichiarazione di Monza, infatti, si insiste sulla necessità di escludere i veicoli d’epoca dagli obiettivi climatici europei: “Parliamo di simboli, non di strumenti di trasporto quotidiani. Il loro impatto ambientale è irrilevante rispetto al valore storico e culturale che rappresentano”.