Liz Wahl, Putin ed il plastico di Bruno Vespa

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Con grande stupore oggi mi sono imbattuto nella storia di Liz Wahl la corrispondente del governo Russo di Putin che nel 2014  ha dato le sue dimissioni in diretta in polemica con la politica estera russa in Crimea e Ucraina

Dopo aver dato la notizia dei recenti sviluppi in Ucraina, la presentatrice ha detto: “Sono orgogliosa di essere americana e credo nella diffusione della verità.
Ed è per questo che dopo questa notizia lascerò il mio posto”. Wahl ha poi spiegato come i recenti sviluppi in Ucraina la tocchino da vicino: i suoi nonni erano emigrati negli Stati Uniti dall’Ungheria proprio a causa della repressione sovietica che soffocò nel sangue la rivoluzione in quel paese, nel 1959.
Al clamore suscitato dal gesto è seguita un’intervista al Daily Beast, in cui la Wahl ha dichiarato che: “La pressione del Cremlino su RT non è esplicita ma se si vuole lavorare lì è meglio non esporsi”, confidando anche di essere “pentita di averci lavorato”.

Non sono nuove le accuse ad RT di fare un’informazione troppo filorussa. Il network ha risposto con un comunicato sul proprio sito ufficiale: “Quando un giornalista è in disaccordo con la linea editoriale della sua azienda, il consueto corso delle azioni da compiere è quello di fare delle rimostranze alla dirigenza e, se il contrasto non è componibile, di andarsene da professionista. Ma quando uno da un simile risalto pubblico ad una decisione personale, non è nient’altro che un modo per farsi pubblicità. Ciononostante, auguriamo a Liz la miglior fortuna per il percorso scelto”.
Il gesto di Wahl sembra aver scoperchiato un termitaio di malcontento nelle redazioni estere di RT. Pochi giorni dopo la collega presentatrice Abby Martin, che conduce un programma su RT America, ha tenuto un monologo molto critico: “Volevo dire qualcosa dal profondo del cuore sulla crisi politica in corso in Ucraina e l’occupazione militare russa in Crimea. Il fatto che io lavori qui non significa che non abbia abbastanza indipendenza editoriale da esprimere quanto sia contraria ad ogni interferenza di una potenza negli affari interni di uno stato sovrano. Ciò che ha fatto la Russia è sbagliato.” ha detto la Martin.

Dopo quello sfogo, il direttore della Martin ha dichiarato in un’intervista che l’avrebbe inviata in Crimea “Per darle l’opportunità di formare la sua opinione direttamente dallo scenario degli eventi”. Mentre la rete ha diffuso un comunicato dove sostiene che “La dirigenza rispetta le opinioni della Martin”. Lei ha ribattuto su Twitter, dicendo che non sarebbe andata e risulta ancora impiegata presso RT.

Il gesto di Martin è stato evidentamente ispirato da quello della Wahl, che l’ha sostenuta pubblicamente su Twitter e ora è un esempio per tutti i dipendenti che non condividono la linea editoriale di RT ma non hanno avuto finora il coraggio di esporsi.

liz wahl

Solo un mese fa Reporters sans frontières aveva accusato il network di essere portavoce del Cremlino e Putin di essere “ad un passo dal controllare del tutto l’informazione. Spesso il canale è violentemente anti-americano e sorvola sulle polemiche che riguardano Putin, come quella sui diritti degli omosessuali e sulle Pussy Riot”.

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