Così Nolan, che ha firmato anche la sceneggiatura, racconta la conoscenza sommaria di Oppenheimer del sanscrito e della tradizione religiosa indù come un’altra delle sue tante eccentricità. Dopo tutto, parliamo di un uomo che per il nome di un test nucleare, Trinity, si è ispirato a una poesia di John Donne; che si vantava di aver letto tutti e tre i volumi de Il Capitale di Marx in tedesco e – secondo la biografia scritta da Kai Bird e Martin J. Sherwin, Oppenheimer (in originale American Prometheus) – ha imparato da solo l’olandese per impressionare una ragazza. Tuttavia, il suo interesse per il sanscrito e la Gita non era solo un altro hobby o un argomento di conversazione alle feste. Nel loro libro, citato come testo di riferimento per Oppenheimer, Bird e Sherwin ritraggono il fisico come un serio studioso di questo antico testo e dell’universo morale che evoca. Gli autori sviluppano un quadro significativo, ampiamente ignorato nel film di Nolan. Anche se nella pellicola la citazione è inclusa, manca gran parte del significato che le sta dietro e illustra la concezione di Oppenheimer dell’universo, del suo posto all’interno di esso e della sua etica.
Composto nel primo millennio, la Bhagavadgītā (o “Canto di Dio“) si presenta come un dialogo poetico tra un principe guerriero di nome Arjuna e il suo cocchiere, la divinità indù Krishna sotto spoglie umane. In procinto di iniziare una battaglia epocale, Arjuna rifiuta di combattere, inorridito al pensiero di “massacrare i parenti in guerra“. Nel corso di un lungo botta e risposta che sviluppa in circa settecento strofe, Krishna cerca di alleviare il dilemma morale del principe, mettendolo in sintonia con il disegno più ampio dell’universo, in cui tutte le creature viventi sono costrette a obbedire al dharma, concetto tradotto approssimativamente come “virtù“. Il dharma di Arjuna in guerra, secondo Krishna, è quello di servire e di combattere, così come il dharma del sole è quello di splendere e il dharma dell’acqua è quello di placare gli assetati.
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di John Semley www.wired.it 2023-08-24 04:40:00 ,