Un pezzo della periferia orientale di Palermo resta ostaggio degli spacciatori. A piazza Ignazio Calona, il cuore dello Sperone, i pusher gestivano un vero e proprio supermercato della droga, a tutte le ore del giorno. L’anno scorso era già scattato un maxi blitz, ma l’azienda della droga si è fermata solo alcuni giorni, poi le attività sono riprese senza sosta. E questa notte, i carabinieri della Compagnia Piazza Verdi hanno fermato altre 31 persone. Fra gli arrestati ci sono due nuclei familiari: marito, moglie, madre, fratelli, sorelle. Purtroppo, sulla droga continua a fondarsi l’economia di una parte della periferie palermitane. E i bambini stanno a guardare. I pusher non si nascondevano: le telecamere dei carabinieri hanno ripreso gli spacciatori in azione accanto bambini che giocano. Come se quell’attività criminale fosse la cosa più normale. E invece no, qualche mamma si è ribellata e ha fatto arrivare alcune indicazioni precise ai carabinieri della stazione di Brancaccio. Un altro contributo importante per le indagini.
L’inchiesta dei carabineri del comando provinciale diretto dal generale Giuseppe De Liso, coordinata dalla procura, ha portato a 14 misure in carcere, in 17 sono ai domiciliari, per 8 indagati è scattato l’obbligo di firma. Gli acquitenti arrivavano da tutta la provincia per acquistare droga: cocaina, hashish, crack. I prezzi degli spacciatori dello Sperone erano più bassi rispetto a quelli di altre zone della città. Anche l’azienda della droga ha le sue strategie di marketing. E in prima linea c’erano le donne dei clan, si occupavano della contabilità e anche della conservazione dello stupefacente. Le indagini della Compagnia Piazza Verdi, guidata dal capitano Aniello Falco, racconta soprattutto il grande giro d’affari degli spacciatori dello Sperone: un milione e 800 mila euro all’anno. Adesso, agli arrestati vengono contestati 1650 episodi di spaccio.
Dice il generale De Liso: “L’altra sera, i bambini dello Sperone sono stati protagonisti alla festa di natale che abbiamo organizzato al Teatro Massimo, erano seduti nel palco reale. Oggi, abbiamo fatto loro un grande regalo, restituendo ai cittadini onesti del quartiere, che sono tanti, una piazza libera dagli spacciatori. Per noi, la lotta alla droga si fa così: con la repressione, ma anche con la prevenzione, lavorando ogni giorno con i cittadini, soprattutto quelli più giovani, che sono i protagonisti di tante attività sociali nelle nostre stazioni. Proprio qualche giorno fa, abbiamo donato dei libri nelle biblioteche dei quartieri popolari, un modo concreto per dire che solo una nuova cultura può liberare la città dalle organizzazioni criminali”
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-12-14 20:48:22 ,palermo.repubblica.it