Torre del Greco. Promesso, fatto. Il sindaco Giovanni Palomba prende in prestito lo slogan caro al suo predecessore Ciro Borriello e avvia le «grandi manovre» per mettere in piedi la terza maggioranza del suo mandato. Firmando incarichi d’oro per i dirigenti di palazzo Baronale e offrendo una poltrona da assessore ai potenziali alleati, chiamati a «blindare» la maggioranza in consiglio comunale. Con buona pace della crisi aperta a fine dicembre da Gaetano Frulio e Luisa Liguoro, i ribelli di area dem pronti – dietro pressioni del proprio riferimento Luigi Mennella, l’eterno candidato a sindaco del Pd – a promuovere una crociata per staccare la spina all’amministrazione comunale, naufragata miseramente nel vuoto.
Le bordate al «nominato»
Come anticipato a Metropolis Quotidiano, la settimana di Giovanni Palomba è iniziata con il ritiro della firma in calce alla sfiducia proposta da Gaetano Frulio e Luisa Liguoro. Ma prima di voltare pagina, il sindaco si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa: «Se, come leggo, dietro l’azione politica di alcuni consiglieri comunale si nasconde la regia occulta di un mentore sarebbe veramente grave – la riflessione dello storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio -. Un nominato in un’azienda in cui i comuni detengono la maggioranza delle azioni del capitale sociale non dovrebbe spingere per defenestrare un politico democraticamente eletto solo per rincorrere una candidatura a sindaco inseguita da 20 anni e mancata da 21». Sistemata la questione legata a Luigi Mennella & company, il leader della carovana del buongoverno si è dedicato alle «azioni concrete» per restare in sella fino al termine del mandato. Firmando quattro decreti e mettendo a disposizione di potenziali alleati l’ultima poltrona rimasta libera all’interno dell’esecutivo cittadino.
Il valzer dei dirigenti
Il primo atto del «nuovo corso» di Giovanni Palomba è stato il decreto di nomina del dirigente tecnico incaricato di guidare il servizio edilizia privata e condono, il servizio demolizioni e abusivismo e il servizio dissesti statici. Al termine dei colloqui con i professionisti arrivati alla selezione finale dell’avviso pubblico promosso dal Comune, la scelta è ricaduta sull’architetto Antonio Sarnello. Un nome «interno» all’organico dell’ente di via del Plebiscito e «gradito» a diversi esponenti della maggioranza: in tempi di numeri ridotti all’osso, non un dettagli secondario. Il successore dell’ingegnere Generoso Serpico – dimissionario dallo scorso autunno – firmerà un contratto di 3 anni a complessivi 70.000 euro e spiccioli l’anno. Porterà, invece, a abitazione «solo» la retribuzione di posizione – in aggiunta al già lauto stipendio – il comandante della polizia municipale Salvatore Visone, a cui è stata assegnata la dirigenza ad interim del settore igiene urbana e ambientale. Insomma, la grana Nu finisce – come esplicitamente richiesto dal «sindaco dei rifiuti» Luigi Mele – in mano a chi già avrebbe dovuto, il condizionale è d’obbligo alla luce della discarica proprio sotto il comando di largo Costantinopoli, contrastare il fenomeno degli sversamenti selvaggi e non solo. Al destituito Gennaro Russo è stata conferita la dirigenza ad interim del settore sport e tempo libero, mentre la geologa Claudia Sacco si dovrà occupare (anche) di pari opportunità e gestione dell’ex palestra Gil e dell’ex orfanotrofio della Santissima Trinità.
Gli incontri politici
Di pari passo con il valzer di incarichi sono andate in scena le «trattative» per la nuova maggioranza. Incassato il «no» definitivo del M5S, Giovanni Palomba è tornato alla carica con gli ex dissidenti – Salvatore Gargiulo, Simone Gramegna e Ciro Piccirillo – a cui è stata prospettata l’ipotesi di una poltrona in giunta. Al momento, le parti restano distanti – la richiesta sarebbe di un assessorato e la presidenza del consiglio comunale oppure la carica di vicesindaco – ma non sono esclusi aggiornamenti. In fondo, non c’è fretta. Per ora, i voti in aula – compreso il politico-ultrà Pasquale Brancaccio, vice capo dell’assise formalmente in quota opposizione – ci sono. E l’ultima carta da giocare, la «corte» all’ex vicesindaco Romina Stilo, resta ancora nel mazzo.
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di Alberto Dortucci
www.metropolisweb.it
2022-01-25 08:50:51 ,