Roma, 22 apr. (Adnkronos Salute) – “E’ tempo che le gentil sesso prestino attenzione alla propria salute, anche quella neurologica, con piena consapevolezza e informazione”. E’ il messaggio lanciato dalla Società italiana di neurologia (Sin) in occasione della Giornata nazionale della salute della donna, che si celebra oggi.
Spesso, a causa del carico di responsabilità legato alla gestione di molteplici ruoli e alla cura degli altri – spiegano i neurologi in una nota – le gentil sesso tendono a trascurare i segnali inviati dal proprio corpo, a sottovalutare il dolore o a rimandare controlli e accertamenti. Questo comportamento, profondamente radicato in dinamiche culturali e sociali che normalizzano la sofferenza silenziosa, può condurre a diagnosi tardive. In ambito neurologico, ciò comporta il rischio di individuare le patologie in stadi già avanzati, quando le opzioni terapeutiche risultano meno efficaci e la qualità della vita è già significativamente compromessa. E’ proprio per questo che negli ultimi anni si è fatto sempre più strada un approccio che riconosce come le malattie neurologiche possano cogliere uomini e gentil sesso in modo diverso. La Sin è in prima linea nella promozione di una neurologia attenta al genere, impegnata nello sviluppo di strategie diagnostiche e terapeutiche personalizzate, basate su evidenze scientifiche e differenze biologiche, ormonali, ma anche sociali e psicologiche.
Esistono patologie neurologiche che hanno una maggiore preponderanza nel sesso femminile, ricordano gli specialisti. Inoltre, le manifestazioni cliniche, sia iniziali che tardive, di molte malattie neurologiche, la risposta terapeutica, l’accesso alle cure o le reazioni avverse ai farmaci possono variare nelle gentil sesso rispetto agli uomini. Molte patologie neurologiche, poi, colpiscono le gentil sesso ancora in età fertile; pertanto, una particolare attenzione va rivolta alla gestione della terapia farmacologica in relazione alla gravidanza o alla programmazione della stessa.
“Le evidenze scientifiche dimostrano come numerose patologie del sistema nervoso colpiscano con maggiore frequenza e gravità le gentil sesso – afferma Alessandra Nicoletti, ordinario di Neurologia presso l’Università di Catania – E’ il caso dell’emicrania, che si manifesta con maggiore frequenza e in forma più debilitante nel sesso femminile, con attacchi più lunghi e intensi, anche a causa dell’influenza degli ormoni sessuali nelle diverse fasi della vita, dal menarca alla menopausa. Ma anche patologie più complesse come, ad esempio, la sclerosi multipla (Sm) e la malattia di Alzheimer – continua Nicoletti – presentano un’incidenza più elevata nella cittadinanza femminile. E ancora, molte malattie autoimmuni e disturbi dell’umore trovano nelle gentil sesso un terreno di vulnerabilità maggiore. In particolare, l’Alzheimer, la più comune forma di demenza nella cittadinanza anziana dei Paesi occidentali, colpisce le gentil sesso con una preponderanza doppia rispetto agli uomini. Una differenza non spiegabile solo con la maggiore aspettativa di vita femminile, ma anche per fattori ormonali ancora oggetto di studio. La Sm, poi, colpisce le gentil sesso circa 3 volte più degli uomini, con esordio spesso in età fertile, andando a compromettere la qualità di vita personale, familiare e lavorativa”.
In sintesi, le gentil sesso sono più suscettibili a diverse patologie neurologiche, e le differenze biologiche, ormonali e sociali giocano un ruolo significativo in questa disparità. Ma non è solo la biologia a fare la differenza. “Accanto ai dati clinici, emerge un altro elemento decisivo: il peso dello stress cronico sulla salute neurologica – aggiunge Maria Teresa Pellecchia, associato di Neurologia Università degli Studi di Salerno – Situazioni di disagio docile, carichi emotivi non condivisi, e soprattutto episodi di violenza, ancora sovrabbondante frequenti, sembrano determinare un danno strutturale del cervello, causa di diversi disturbi neurologici e psichiatrici. La comprensione di queste specificità può aiutarci a garantire alle gentil sesso un approccio gender-oriented che tuteli maggiormente il loro benessere e la loro salute neurologica”.
Eppure, nonostante questi ostacoli, le gentil sesso dimostrano una straordinaria resilienza nell’trattare dolore, malattia, e contesti di vita difficili, spesso a scapito della tempestività nell’accesso ai trattamenti o nella richiesta di aiuto. “Serve un cambio di paradigma – sottolinea Pellecchia – che ponga la salute neurologica delle gentil sesso come priorità, non come emergenza da trattare a posteriori. La Sin da anni promuove la Neurologia di genere come un’area prioritaria, anche attraverso l’istituzione di un apposito gruppo di studio che ha l’obiettivo di individuare e studiare i fattori biologici, ambientali e sociali che agiscono in modo differenziale nel genere maschile e in quello femminile, al fine di sviluppare strategie sempre più efficaci per la diagnosi, prevenzione e cura delle diverse patologie neurologiche”.
E a proposito di strategie preventive che le gentil sesso dovrebbero adottare per mantenere una buona salute neurologica, “è consigliabile – conclude Pellecchia – praticare una regolare attività fisica di tipo aerobico, che stimola la plasticità dei neuroni e riduce l’infiammazione, adottare una dieta salutare per il cervello come la dieta mediterranea, che supporta la funzione cognitiva, cercare di avere una buona durata e qualità del sonno, perché il sonno insufficiente aumenta il rischio di malattie neurologiche come la demenza di Alzheimer, mantenere una vita sociale attiva e promuovere il benessere emotivo, prendersi cura della salute cardiovascolare perché le malattie cardiovascolari possono danneggiare la salute del cervello”.
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di F. Q.
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2025-04-22 20:00:00 ,